23 GENNAIO

Oggi, ma nel 2005, a Venezia, al Museo Teodoro Correr, in piazza San Marco, si chiudeva la mostra di dipinti “Turner and Venice”, iniziata il 4 settembre precedente, che aveva messo a disposizione del pubblico 120 capolavori del maestro londinese provenienti dalla Tate Britain (nella foto, particolare, “La dogana, San Giorgio, le Zitelle dalla gradinata dell’albergo Europa”, veduta da Ca’ Giustinian, olio su tela, di 92 x 62,5 centimetri, del 1842, conservato proprio alla Tate Britain, presentato all'esposizione annuale della Royal Academy nel 1842, acquistato, nello stesso anno, da Robert Vernon, che nel 1847 lo aveva donato alla National Gallery).
Era un evento di grande risonanza mediatica non solo per Venezia. William Turner, classe 1775, definito il “pittore della luce”, forte non solo per le tele ad olio, ma anche per le tavole acquerellate, comunque dedicate per lo più a paesaggi, ritenuto dai critici una colonna portante del movimento romantico in pittura, anticipatore dell’astrattismo, perno del trapasso verso l’impressionismo. Aveva trascorso nella città marciana complessivamente quattro settimane in tre diversi soggiorni.
Ma, tra tutti i maestri, Turner era quello che meglio sia stato in grado di interpretare trasparenze, chiaroscuri, sfumature di colore e luminosità di un insediamento storico-abitativo sospeso sull'acqua in modo così particolare. I giorni veneziani erano bastati a Turner per dar vita a schizzi ed appunti per pezzi destinati ad entrare di diritto nella storia dell’arte nazionale e non solo.
L’artista era stato per la prima volta in laguna, dall’8 al 13 settembre 1819, alloggiando alla pensione Leon Bianco. Quel viaggio nel Belpaese, che comunque rientrava nel percorso canonico di formazione degli intellettuali ed artisti del periodo, era stato motivato dall’incarico di illustrare “The Picturesque Tour of Italy”, dell'architetto britannico James Hakewill, rinomato per le sue pubblicazioni corredate da incisioni e disegni, resoconto della peregrinazione del 1816-1817, pubblicato poi dall'editore londinese John Murray nel 1820.
Poi Turner era tornato una seconda volta nella ex Serenissima, dal 9 al 15 settembre 1833, avendo una stanza all’hotel Europa. Quindi, per la terza tornata, tra il 20 agosto e il 3 settembre 1844, aveva dimorato sempre all’hotel Europa. Il catalogo, di 280 pagine, era curato da Ian Warrell, e pubblicato da Mondadori Electa, di Firenze, nel 2004.