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24 Novembre

Oggi, ma nel 1848, da Roma, Papa Pio IX, vestito da semplice prete, nella notte, lasciava il Quirinale fuggendo verso Gaeta, nel Regno delle due Sicilie, ospite di re Ferdinando II di Borbone. Il viaggio (nella foto, particolare dell'incisione sulla fuga dell'ultimo Papa re, tratta da "Don Pirlone. Memorie di un italiano dall'1 settembre 1848 al 31 dicembre 1850", di Michelangelo Pinto, edito da Alessandro Fontana, nel 1851), in carrozza trainata da sei cavalli, era stato organizzato dalla contessa Teresa, moglie del conte Karl Giraud di Spaur, ambasciatore di Baviera presso la santa sede, sfruttando l'immunità diplomatica del marito. Accompagnavano il pontefice il gesuita Sebastiano Liebl e il cardinale Giacomo Antonelli, alto prelato di collegamento tra la nobildonna e sua santità nell'approntare il piano per lasciare la città eterna. Arriveranno nell'albergo Giardinetto di Gaeta la sera del giorno successivo. Giovanni Maria Mastai Ferretti, elevato al soglio di Pietro il 16 giugno 1846, tornerà nell'Urbe il 12 aprile 1850, scegliendo il Vaticano come nuova sede apostolica, dopo la presa capitolina da parte delle truppe francesi di Napoleone III, del 30 giugno 1849, proprio su supplica papale. Il successore di Gregorio XVI rimarrà in carica fino al 7 febbraio 1878, giorno della morte. La contessa Teresa, nel 1851, darà alle stampe, a Firenze, il resoconto dell'avventura vissuta da Roma a Gaeta al seguito del predecessore di Leone XIII, libro che l'anno dopo verrà tradotto anche in francese.

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