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25 LUGLIO

Oggi, ma nel 1908, a Londra, Enrico Porro, di 23 anni, battendo il russo Nikolay Orlov, vinceva la medaglia d’oro nella lotta greco romana, nella categoria dei pesi leggeri, entro i 66,6 chilogrammi. Era il primo riconoscimento del metallo più pregiato per la federazione Atletica italiana, poi Fijlkam, fondata il 18 gennaio 1902, a Milano, dal marchese Luigi Monticelli Obizzi, primo presidente, per occuparsi della pesistica e della lotta. La medaglia veniva consegnata a Porro dalla regina Alessandra di Danimarca. Gli atleti sovietici di specialità erano e saranno considerati i più forti del mondo nelle varie categorie di peso. Nonostante la specifica “greco-romana” di quel tipo di lotta fosse stata coniata nel Belpaese, da Basilio Bartoletti. A differenza della lotta libera non erano consentite azioni di atterramento o di ribaltamento mediante l’uso delle gambe e comunque non sotto la cintola.

Porro (nella foto, particolare, carico di riconoscimenti per le sue imprese, nella foto numero 407 della raccolta Panini della serie dei grandi campioni dello sport, albo del 1968-1969), originario di Lodi Vecchio, in provincia di Lodi, classe 1885, tesserato per la società sportiva Pro Patria di Milano dopo aver fatto parte della Società atletica milanese, alto 165 centimetri, rimarrà l’unico dei leggeri italiani ad essere salito sul gradino più alto del podio. Nelle altre competizioni a 5 cerchi gli italici con l’oro al collo saranno, nel tempo: Giovanni Gozzi, a Los Angeles 1932, nei piuma, entro i 61 chilogrammi; Pietro Lombardi, a Londra 1948, nei mosca, fino a 52 chilogrammi; Vincenzo Maenza, a Los Angeles 1984 e a Seul 1988, nei mosca leggeri, entro i 48 chilogrammi; Andrea Minguzzi, a Pechino 2008, nei medi, entro 84 chilogrammi.

Porro era stato costretto a disertare le precedenti olimpiadi, quelle americane di Saint Louis, del 1904, perché impegnato nel prestare il servizio militare in Marina, imbarcato sul cacciatorpediniere Castelfidardo per 5 anni. Per partecipare alla gara di Londra del 25 luglio 1908 aveva ottenuto la speciale licenza dalla forza armata di mare. Al ritorno a La Spezia, dove avrebbe dovuto concludere la leva, troverà ad accoglierlo re Vittorio Emanuele III che gli conferirà la medaglia d’oro per lo sport di casa Savoia. Porro non penderà parte alle olimpiadi di Stoccolma del 1912, per un incidente alla mano sinistra, ma sarà presente a quelle di Anversa, del 1920, e di Parigi, del 1924, pur senza incassare risultati di rilievo.