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26 Novembre

Oggi, ma nel 1919, quindi cento anni fa, a Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, nasceva il partigiano Germano Nicolini (nella foto, particolare della scheda nominativa della sezione Anpi di Correggio), conosciuto con l'appellativo di comandante Diavolo per essere rocambolescamente fuggito a un inseguimento armato da parte dei nazisti. Sarà alla testa del 3° battaglione della brigata 77 delle squadre d'azione partigiana "fratelli Manfredi", composta da 900 combattenti resistenziali. Nicolini, vestirà la divisa da sottotenente del 3° reggimento carristi del regio esercito durante il secondo conflitto mondiale e poi sarà attivo nella resistenza reggiana, dal novembre 1943 alla Liberazione, rimediando anche due ferite in combattimento. Sindaco di Correggio nel '46, a 27 anni, verrà arrestato, il 13 marzo 1947, come presunto mandante dell'omicidio del parroco don Umberto Pessina, freddato con due colpi di pistola, a 44 anni, davanti alla sua canonica di San Martino Piccolo, frazione di Correggio, il 18 giugno 1945. Sicari sarebbero stati, presumibilmente, Elio Ferretti e Antonio Prodi. Il 26 febbraio 1949 Nicolini verrà condannato, a 22 anni di carcere, e ne sconterà 10 per poi essere salvato dall'indulto. I veri colpevoli, i partigiani Cesarino Catellani, Ero Righi e William Gatti, confesseranno la loro responsabilità il 10 settembre 1991, ma il 7 dicembre 1993 verranno prosciolti per effetto dell'amnistia del 1953. Nicolini, inserito in una macchinazione politica per il suo scomodo ruolo, verrà assolto, l'8 giugno 1994, e risarcito dallo Stato con 2 miliardi e mezzo di lire. Il 25 marzo 1997 gli verrà assegnata la medaglia d'argento al valor militare.

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