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27 Ottobre

Oggi, ma nel 1887, dal porto di Napoli, salpava per il Mar Rosso, la nave trasporto America, comandata dal capitano di vascello della regia Marina militare Giuseppe Palumbo, che aveva a bordo il tenente generale Alessandro Asinari di San Marzano, designato dal re Umberto I di Savoia quale comandante superiore in Africa. L'alto ufficiale viaggiava con 700 militari di truppa al seguito e con i materiali necessari per stabilire una base operativa in quella zona dell'Africa. La nave approderà a Massaua l’8 novembre successivo. A sbarcare sarà il primo contingente che, a completamento degli arrivi, e considerati anche i reparti già presenti sul posto, formerà una forza d'attacco di 20mila uomini, dei quali 3mila erano indigeni. Il 28 ottobre, invece, la nave cisterna Tevere, agli ordini del tenente di vascello della regia Marina Giuseppe Manusardi, partiva, sempre dal capoluogo partenopeo, per la cittadina eritrea. Città che era lo snodo nevralgico della guerra che verrà vinta dall'Italia nel 1895, conflitto che avrà come punto più alto la battaglia di Dogali, del 26 gennaio 1887, con la sconfitta italiana. La nave Tevere raggiungerà Massaua il 9 novembre successivo. A Massaua i primi militari col tricolore sabaudo, erano stati scortati dal contrammiraglio della regia Marina militare Alessandro Caimi, il più alto in grado che resterà nella zona, ed erano 800 bersaglieri. Erano giunti, il 5 febbraio 1885, guidati dal tenente colonnello Tancredi Saletta (nella foto, al centro, circondato dai suoi attendenti e aiutanti di campo), vero artefice della presa dell'isolotto di Massaua, che verrà considerata la prima mossa bellica nel contesto del conflitto per il possesso italiano dell'Eritrea. Il ministro degli Esteri Pasquale Stanislao Mancini, esponente del governo presieduto da Agostino Depretis, quando era ancora sovrano Vittorio Emanuele II, aveva ufficializzato la presenza armata a Massaua: sottolineando come l'atto non servisse solo a mostrare la bandiera, ma a rafforzare la posizione del Belpaese nel Mar Rosso. Una scelta operata a fronte delle difficoltà crescenti dell’Inghilterra e delle ambiziose mire dei francesi e dei tedeschi sul tratto di costa libero, ovvero quello che andava da Assab fino a Capo Guardafui. Questa operazione diplomatica serviva soprattutto a tenere sotto controllo i traffici commerciali provenienti dal canale di Suez e diretti nello stesso posto. Il generale Asinari di San Marzano, dall'arrivo del 27 ottobre 1887, rimarrà nei suoi acquartieramenti di Massaua senza agire: in attesa dell'esito della missione diplomatica britannica, inviata alla corte del negus Giovanni IV d'Etiopia, per riportare la pace tra Italia ed Etiopia. Ma, una volta fallite le trattative, l'1 febbraio 1888 il generale farà marciare le sue truppe e l'azione porterà alla riconquista di Saati, il cui primo assedio, con la conseguente prima conquista italiana, era iniziato il 25 gennaio 1887.

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