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28 luglio

Oggi, ma nel 1943, a San Marino, veniva sciolto il Partito nazionale fascista sammarinese. Era sorto il 10 agosto 1922 ed era stato retto, come segretario, ininterrottamente, dall'avvocato Giuliano Gozi (nella foto, particolare, alla sinistra di Benito Mussolini, sotto il Monte Titano, dall'archivio Paolo Forcellini/Giornale di San Marino). Gozi era sammarinese di nascita, classe 1894, già tenente degli alpini nella grande guerra decorato di medaglia di bronzo al valor militare, era stato anche il fondatore del Partito nazionale fascista sammarinese. Partito che verrà ricostituito, dal 4 gennaio al 16 novembre 1944, come Fascio repubblicano di San Marino, diramazione del Partito fascista repubblicano aderente alla Repubblica sociale italiana, sempre con Gozi alla guida.

Il 28 luglio '43, tre giorni dopo la caduta del fascismo in Italia, l’intervento del Comitato della libertà segnava la fine del fascismo sammarinese e la fuoriuscita dei politici fascisti di primo piano dalle cariche pubbliche. Gozi era stato segretario di Stato per gli affari esteri dal 30 aprile 1918 sino al 28 luglio 1943. E di fatto era identificato come il vero capo di San Marino. Inoltre aveva ricoperto il ruolo di capitano reggente della Repubblica di San Marino per cinque mandati: dall'1 aprile 1923 all'1 ottobre dello stesso anno; dall'1 aprile 1926 all'1 ottobre dello stesso anno; dall'1 aprile 1932 all'1 ottobre dello stesso anno; dall'1 aprile 1937 all'1 ottobre dello stesso anno; dall'1 aprile 1942 all'1 ottobre dello stesso anno.

Quella di Gozi era una figura controversa, anche per aver, quattro anni dopo l'emanazione delle leggi razziali fasciste nazionali del 1938, il 17 settembre 1942, emanato la legge razziale numero 33 della Repubblica di San Marino, quella "contenente provvedimenti in materia matrimoniale e in difesa della razza" contro gli ebrei presenti nella Repubblica di San Marino. Questi ultimi erano mille profughi su 100mila rifugiati presenti nel comprensorio. La legge razziale sammarinese, che richiamava il regio decreto legge italiano del 17 novembre 1938 numero 1728, ovvero la prima delle leggi razziali tricolori, verrà abrogata con decreto del 12 agosto 1946 numero 44.

La vicenda di Gozi e la sua militanza fascista verranno raccontate nelle 194 pagine del volume "Giuliano Gozi un uomo una Patria", pubblicato da Carlo Filippini editore, di San Marino, nel 2015, a 60 anni dalla scomparsa di Gozi, nel 1955, scritto dalla pronipote Paola Barbara Gozi. Autrice che, nel suo lavoro, sottolineerà anche come, nonostante l’emanazione della legge razziale, in realtà, a San Marino, i mille ebrei presenti erano riusciti a vivere indisturbati perché la legge promossa dal prozio non era poi stata applicata.