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29 APRILE

Oggi, ma nel 1644, a Torino, nella zona situata al confine nord-orientale della città, si verificava il presunto miracolo della Madonna del pilone. Margherita Molar, di 11 anni, finiva nel Po cadendo in acqua attraverso la porta di servizio che usava il mugnaio per fare la manutenzione alle ruote del Mulino delle catene.

Una delle realtà rurali di quella zona esistente sulla sponda destra dal 1474 e che funzionava proprio sfruttando la forza della corrente del fiume più lungo della Penisola. La piccola Margherita stava andando a far macinare un sacco di grano insieme alla madre Rita.

Veniva salvata dalla furia dell'acqua e dal vorticoso lavoro delle pale di legno dopo l’invocazione della grazia alla Madre di Gesù rivolto dalla madre, moglie del calzolaio rionale Alessandro Molar. Quindi la bambina veniva riportata a riva, senza un graffio, da una barchetta di pescatori miracolosamente apparsa in quel tratto del Po proprio nel momento del bisogno. Tutti i curiosi accorsi rimanevano senza parole.

Sul luogo della verosimile vicenda (nella foto, particolare, la raffigurazione dell’avvenimento sovrannaturale, nell’ex voto custodito sopra la porta d’ingresso principale della chiesa torinese della Madonna del pilone), dove, dal 1587, sorgeva un piccolo pilone votivo dedicato all’annunciazione della Vergine -impreziosito dall’immagine mariana accompagnata dall’angelo, rivolta verso il fiume- verrà edificata, nel 1645, la chiesa dedicata proprio alla Madonna del pilone.

L’edificio di culto, posto nella zona pre-collinare, sarà voluto dalla reggente Maria Cristina di Borbone-Francia, per conto del figlio Carlo Emanuele II di Savoia, e dal cardinale Maurizio di Savoia, figlio cadetto del duca Carlo Emanuele I. Il pilone preesistente verrà inglobato nell’altare maggiore. Diverrà parrocchia il 2 marzo 1807 e diventerà uno dei luoghi sacri più considerati dai residenti nel capoluogo piemontese.

Meta dei pellegrinaggi dei devoti insieme alla chiesa della Gran Madre di Dio, che verrà ultimata nel 1831, e al santuario della Madonna della consolata, ovvero Santa Maria della consolazione, riedificata nel 1703. A poca distanza dalla chiesa della Madonna del pilone, prima al civico 298 e poi al 205 di Corso Casale, nel 1900, andrà ad abitare lo scrittore e giornalista Emilio Salgari, il padre del Corsaro nero, che conferirà ulteriormente importanza all’area.

Da quella casa il Capitano, campione dei romanzi d’avventura nei quali narrava vicende come quella della Tigre di Mompracem, in grado di appassionare generazioni di lettori, uscirà, per l’ultima volta, il 25 aprile 1911, per andarsi a suicidare nel bosco di Val San Martino, situato nella zona di Villa Rey, proprio sopra la chiesa della Madonna del pilone.