#TODAY

29 Novembre

Oggi, ma nel 1920, a Imola, al teatro comunale Ebe Stignani, si chiudeva la due giorni del convegno della Frazione nazionale comunista, che si era riunita in vista del XVII congresso del Partito socialista italiano, che si sarebbe svolto a Livorno, al teatro Carlo Goldoni, dal 15 al 21 gennaio 1921. Evento politico di estremo rilievo nazionale, che sarà connotato dalla scissione nel Psi e dalla contestuale nascita, il 21 gennaio, del Partito comunista d'Italia, la cui ufficializzazione verrà data il giorno dopo, 22 gennaio, sulla prima pagina del quotidiano L'Ordine nuovo. Si arriverà a tale decisione perché i socialisti del Belpaese erano divisi in correnti. Le principali erano quella dei massimalisti e quella dei riformisti e dei comunisti puri, guidati da Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci ed Umberto Terracini. Ma ad Imola molti comunisti seguivano il gruppo della cosiddetta circolare Marabini-Graziadei, chiamato così in quanto era retto dagli imolesi Anselmo Marabini ed Antonio Graziadei. Circolare perché traeva il nome dal documento da essi proposto, nella discussione precongressuale, che si differenziava dai comunisti puri per la maggiore attenzione al mondo contadino, per il minore settarismo e per l’intenzione di portare con sé la maggioranza degli iscritti al Partito socialista. Obiettivo, quest'ultimo, che però non verrà raggiunto. Ad Imola (nella foto, particolare della targa ricordo apposta, il 15 ottobre 1967, dai comunisti imolesi, all'interno del teatro municipale), cento anni addietro, partecipavano i delegati di 420 sezioni del Psi, i rappresentanti di 85 organizzazioni giovanili, i componenti di peso della direzione nazionale socialista, come Egidio Gennari, segretario generale del partito, e Luigi Polano, segretario della federazione giovanile. Era poi presente anche l’intero apparato della frazione comunista, con Bordiga, Terracini, Bruno Fortichiari e Gramsci. Era stata scelta Imola quale sede per il decisivo vertice per la sicurezza garantita dall’organizzazione del movimento operaio. Il convegno, inoltre, aveva il servizio di vigilanza diretto dall’imolese Antonio Cicalini. Il teatro era stato addobbato con bandiere, con festoni rossi e con ritratti di Karl Marx, di Vladimir Lenin, di Karl Liebknecht e di Andrea Costa. Alla fine del simposio veniva elaborato il testo per il congresso nazionale, che confermava l’adesione alla III Internazionale comunista, voluta da Mosca. Per certi versi la seduta di Imola indicava, prima di Livorno, la precisa scelta di abbandonare il Partito socialista e quella di fondare il Partito comunista. In occasione del centenario dell'avvenimento di Imola, il 30 novembre 2020, la fondazione Gramsci di Roma, con l'appoggio dell'amministrazione comunale, organizzerà la diretta Facebook commemorativa con la lezione tenuta da Francesco Giasi, direttore della onlus intitolata al padre del comunismo italiano originario di Ales.

@RIPRODUZIONE RISERVATA