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3 dicembre

Oggi, ma nel 1740, a Roma, Papa Benedetto XIV inaugurava lo stile dell’Enciclica, come lettera pastorale circolare, vertente su questioni morali, dottrinali, sociali, indirizzando la prima, “Ubi Primum”, la numero uno della storia della Chiesa cattolica, ai vescovi e attraverso loro a tutti i fedeli.

Cercando una forma moderna di colloquio con l’episcopato il successore di San Pietro, Prospero Lambertini (nella foto, particolare, nel ritratto di Giuseppe Maria Crespi, olio su tela, di 260x180 centimetri, del 1740, conservato nei Musei vaticani), da Bologna, classe 1675, in carica dal 17 agosto precedente, chiedeva ai presuli di rispettare le norme disciplinari imposte dal Concilio di Trento, di adempiere scrupolosamente ai propri compiti, di preparare con massima cura i candidati al sacerdozio. “Ubi Primum” non deve essere confusa con l’enciclica omonima, del 5 maggio 1824, di Papa Leone XII, dedicata a delineare il programma del suo pontificato, essendo, Annibale della Genga, stato eletto il 28 settembre 1823. “Ubi Primum” sarà anche l’enciclica, del 17 giugno 1847, rivolta da Papa Pio IX a tutti i superiori maggiori degli ordini e congregazioni religiose per ricordare l'importanza della vita consacrata, esprimere la preoccupazione per gli abusi esistenti, annunziare la nascita della Sacra congregazione sullo stato dei regolari. Ma lo stesso Giovanni Maria Mastai Ferretti, di Senigallia, in quel di Ancona, del 1792, elevato sul soglio pontificio il 16 giugno 1846, utilizzerà lo stesso titolo “Ubi primum”, anche per la sua enciclica, del 2 febbraio 1849, di tipo consultivo, relativa all’opportunità di raggiungere una definizione del dogma dell’Immacolata concezione.

La seconda enciclica di Papa Benedetto XIV, invece, sarà “Pro Eximia Tua”, del 30 giugno 1741, rivolta solo all’arcivescovo di Torino: questo rappresenterà una singolarità. Scopo del messaggio sarà invitare l’alto rappresentante del clero piemontese, Gian Francesco Arborio di Gattinara, di Gravellona Lomellina, in quel di Pavia, del 1658, a sorvegliare ed estirpare il diffuso abuso del mercimonio delle offerte dei fedeli e delle elemosine devolute per le messe. Cattiva abitudine diffusa un po’ ovunque, ma ancor più nella città sabauda. Dal 19 gennaio 1730, infatti, Arborio di Gattinara era stato nominato anche gran elemosiniere di sua maestà, alla corte del re di Sardegna Vittorio Amedeo II di Savoia, incarico delicatissimo. Durante il suo pontificato, che terminerà il 3 maggio 1758, Benedetto XIV di encicliche ne scriverà 31, numero considerevole, ma lontano dal record, stabilito da Leone XIII, che sarà a capo del Vaticano dal 20 febbraio 1878 al 20 luglio 1903,che apporrà la firma in calce a 86 encicliche.