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3 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1965, a Roma, Papa Paolo VI, nel terzo anno del suo pontificato, pubblicava la Lettera enciclica “Mysterium Fidei” contenente le disposizioni e le precisazioni sulla dottrina e sul culto dell’Eucaristia.

Nel documento pontificio Giovanni Battista Montini (nella foto, particolare), di Concesio di Brescia, classe 1897, elevato sul soglio di San Pietro il 21 giugno 1963, ribadiva come la santissima Eucaristia fosse soprattutto un mistero di fede. Che si realizzasse pienamente nel sacrificio della messa nel corso della quale Gesù Cristo si facesse presente sacramentalmente per porre in atto la transustanziazione. Ovvero, secondo il Catechismo della chiesa cattolica, la conversione rituale della sostanza del pane, simboleggiata per questioni di praticità dall’ostia, in vero corpo del figlio terreno di Dio.

In forma analoga a quanto accadeva con la trasmutazione del vino in reale sangue del Messia. Riprendendo idealmente quanto verificatosi durante l’ultima cena del Signore che era stata consumata con gli apostoli, incluso Giuda prossimo al tradimento, verosimilmente nel cenacolo, durante la Pasqua ebraica, prima della crocifissione.

Legato al significato dell'Eucarestia quale vero corpo di Gesù vi erano poi i discorsi a latere dei miracoli eucaristici, tra i quali anche quello abruzzese di Lanciano, ritenuto il più antico miracolo eucaristico documentato, risalente al 730, con ostia trasmutata in tessuto miocardico umano con sangue del gruppo AB, custodito nella basilica di San Francesco della cittadina in provincia di Chieti.

Il 10 giugno di quel 1965, a Pisa, si era tenuto il XVII congresso eucaristico nazionale e Paolo VI aveva tenuto la sua omelia, in piazza dei Miracoli, nel corso della quale aveva rinnovato il suo «omaggio al mistero augusto di Cristo presente nei simboli eucaristici».

Precedentemente, nel Concilio Vaticano II, che Paolo VI si era premurato di chiudere, l’8 dicembre 1965, essendo cominciato l’11 ottobre 1962, aveva difeso la presenza reale del figlio della Vergine Maria nell’Eucaristia: battagliando contro la schiera dei sostenitori dell’ostia e del calice di vino quali meri simboli. Aveva sottolineato l’immensità del dono fatto all’umanità con la concessione divina dell’Eucaristia da parte del Padreterno. E non a caso il testo di “Mysterium Fidei” era stato abbozzato proprio durante il periodo conciliare.

La questione cara al 262 massimo rappresentante della Santa sede verrà sviscerata da monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della casa pontificia dal 4 agosto 2012, nelle 120 pagine del volume intitolato “Paolo VI e l’Eucaristia”, che verrà pubblicato dalla Libreria editrice Vaticana, nel 2018.