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30 giugno

Oggi, ma nel 1994, a Dallas, in Texas, nel salone delle conferenze dell'hotel Four season, durante i mondiali di calcio statunitensi, Diego Armando Maradona, numero 10 della nazionale argentina, veniva sospeso dal torneo, iniziato il 17 giugno e che terminerà il 17 luglio, perché risultato positivo ai test antidoping, per uso di efedrina. Era dimagrito di 16 chilogrammi ed anche per questo era tenuto sotto controllo dalla commissione deputata alle verifiche. Il proto-alcaloide scovato negli esami era sostanza proibita ed era utilizzata anche per smaltire peso in eccesso.

Quella Usa sarebbe dovuta essere l'occasione della rinascita per l'ex stella del Napoli, vero eroe popolare partenopeo tra l'84 e il '91, già con alle spalle problemi con la cocaina. Invece si trasformava in un incubo. Quello che per molti era e resterà il calciatore più forte e tecnicamente più dotato di tutti i tempi aveva 33 anni ed era stato convocato in extremis dal commissario tecnico Alfio "el Coco" Basile dopo stagioni non esaltanti, prima al Siviglia, nel '92-'93, poi al Newell'Old boys di Rosario, nel '93-'94.

La carriera del "Pibe de oro" con la divisa a strisce bianche e celesti verticali -nonostante il tentativo di far passare l'inconveniente del doping per una macchinazione della Federazione internazionale, volta a stoppare lo scomodo "el Diego" per le irrispettose dichiarazioni rese alla stampa sugli orari e l'organizzazione del mondiale irriguardosa della salute degli atleti e mirante solo a magnificare gli interessi economici dati dai diritti televisivi- volgeva al termine. L'Argentina, travolta dallo scandalo, perderà la terza partita del girone D, contro la Bulgaria, e uscirà agli ottavi di finale contro la Romania. Come aveva predetto proprio Maradona, in finale volerà il Brasile, dato per favorito, che si aggiudicherà il titolo. A sfidarlo, a Pasadena, al Rose Bowl, ci sarà l’Italia, che si piazzerà seconda, davanti alla Svezia.

Le analisi del sangue e delle urine nel post gara contro la Nigeria (nella foto, un'azione di quella partita, con Maradona impegnato in attacco) erano state effettuate, il 25 giugno precedente, a Boston, al Foxboro stadium, dopo il 2-1 per la selezione albiceleste. Ne era nato un caso mediatico planetario destinato a segnare la storia del pallone. Dopo l'incidente a stelle e strisce "la mano di Dio" giocherà ancora fino al '97 nel Boca juniors di Buenos Aires, dove già era stato nell'81-'82, per poi ritirarsi dopo l'ultima sfida, contro il River Plate, che verrà disputata, il 25 ottobre 1997, nella capitale dello Stato latinoamericano.

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