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31 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1897, a Francavilla al mare, in provincia di Chieti, si concludeva il periodo francavillese di Gabriele d’Annunzio, che era iniziato il 12 dicembre 1893.

Era stato caratterizzato dalla presenza femminile della principessa siciliana Maria Gravina Cruylass di Ramacca, alias “Moriccia”, madre di Renata D’Annunzio, detta “Cicciuzza”, ma poi anche dall’arrivo dell’amore ardente per l’attrice teatrale Eleonora Duse, soprannominata “La divina”, da frequenti viaggi e da difficoltà economiche, come già era accaduto nella permanenza all’ombra del Vesuvio.

Infatti il soggiorno dannunziano nel villino Mammarella, sontuosamente arredato, e nell’ex convento delle clarisse, rimesso in sesto dall’amico pittore e fotografo Francesco Paolo Michetti (nella foto, particolare, "Ciccillo" Michetti intento a ritrarre ilpoeta pescarese sul tetto del convento francavillese di Santa Maria del Gesù, il 16 settembre 1895, a carboncino acquerellato, nello scatto di Olinto Cipollone da Taranta Peligna) -ma anche nell’eremo di San Vito Chietino, dove aveva già trascorso l’estate del 22 luglio-23 settembre 1889 con l’amante capitolina Elvira Natalia Fraternali “Barbara Leoni”- arrivava dopo il trascorso napoletano, che era durato dal 1891.

Nel mentre per il poeta di Pescara, classe 1863, già padre di Mario, il primogenito, di Gabriellino, il secondogenito, e di Ugo Veniero, il terzogenito, tutti e tre avuti dalla moglie, la duchessa romana Maria Hardouin di Gallese, sposata il 28 luglio 1883 nell’Urbe, vi era da considerare anche la mitica, nel senso di alla ricerca del mito, crociera in Grecia. Avventura con partenza a luglio 1895, a bordo del panfilo dell’istrionico giornalista originario di Paganica Edoardo Scarfoglio, classe 1860, direttore del quotidiano partenopeo “Il Mattino” e marito della talentuosa collega Matilde Serao.

Poi vi era stata anche l’elezione in Parlamento, parentesi istituzionale avvenuta nella consultazione politica del 21 e 28 marzo 1897, in vista della XX legislatura del regno d’Italia. Nascevano in quel torno di tempo le opere: il “Trionfo della morte”, del 1894; “Le vergini delle rocce”, del 1895; “La città morta”, del 1898. E poi la rappresentazione teatrale “Sogno di un mattino di primavera”, del 1897.

Tutta la vicenda artistica ed umana verrà raccontata da Franco Di Tizio, medico e studioso del Vate, di Francavilla al Mare, nelle 729 pagine del volume intitolato proprio “Il periodo francavillese di Gabriele d’Annunzio”, che verrà pubblicato dalla casa editrice Ianieri, di Pescara, nel 2019. Il periodo trascorso tra i fiumi Foro e Alento si intreccerà con quello fiorentino, che di fatto inizierà nel 1894 e che si concluderà nel 1904, col soggiorno nella villa La Capponcina, nella zona di Settignano, presa in affitto proprio per stare con la Duse che alloggiava alla Porziuncola.