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31 GENNAIO

Oggi, ma nel 1965, a Foggia, nello stadio comunale Pino Zaccheria, la squadra di casa, allenata da Oronzo Pugliese, detto il “mago di Turi”, batteva 3-2 l’Inter, del commissario tecnico argentino Helenio Herrera. Era la partita di calcio del riscatto sociale della città di Puglia contro la blasonata compagine milanese. 

Era la giornata 19 del campionato di serie A, l’appuntamento numero 2 del girone di ritorno, con l'arbitro Francesco Francescon, della sezione Aia di Padova. A segnare la doppietta decisiva per i rossoneri era il bomber Vincenzo Nocera, dopo la prima marcatura di Paolo Lazzotti, assestata nella porta difesa da Rosario Di Vincenzo. La goleada si consumava al cospetto di 25mila tifosi in visibilio.

Per gli avversari, invece, segnavano, nella rete presidiata dall’estremo Giuseppe Moschioni, gli spagnoli Joaquín Peiró e Luis Suárez.  Quello del 30 gennaio 1965 era un trionfo che arrivava assecondando la presunta profezia di Padre Pio da Pietrelcina. Il vaticinio sulla supremazia dei foggiani era stato formulato quando il frate con le stimmate, che era ancora in vita, aveva detto ai nerazzurri (nella foto, particolare, Herrera, a sinistra, ricevuto dal futuro santo, nato Francesco Forgione, nello scatto di Elio Stelluto), in ritiro spirituale nel monastero di San Giovanni Rotondo, il giorno prima del fatidico match, 30 gennaio, che quelli dell’Internazionale avrebbero vinto lo scudetto, ma che non sarebbero riusciti a primeggiare in quella trasferta.

Tutta la vicenda, sportiva, umana e sovrumana di quel significativo giorno, per gli appassionati di pallone, sarà raccontata da Domenico Carella, nel volume “Foggia Inter 3-2, 21 gennaio 1965: l’impresa degli eroi di Pugliese”, che sarà pubblicato dalla casa editrice Il Castello, di Foggia, nel 2014. Il 26 settembre 1964, l’Inter aveva strappato all’Independiente la Coppa Intercontinentale e ed il 27 maggio dell’anno seguente, farà sua anche la Coppa dei campioni, dopo aver avuto la meglio sul Benfica, in finale.