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31 Ottobre

Oggi, ma nel 1924, a Milano, nella sede della Cassa di risparmio delle province lombarde, si chiudeva il primo congresso internazionale del risparmio. Ai lavori partecipavano le casse di risparmio di 26 Paesi. Per promuovere ulteriormente la disciplina del risparmio si decideva di istituire, per il 31 ottobre, a livello planetario, il giorno mondiale del risparmio. L'iniziativa era stata lanciata dall'economista Maffeo Pantaleoni, originario di Frascati, classe 1857. Era stato docente ordinario di economia politica nell'università di Napoli, di Pavia e infine di Roma; direttore del Giornale degli economisti, dal 1890, organo politico dei liberisti tricolore; senatore del regno d'Italia, dall'1 marzo 1923; massone afferente all'obbedienza del Grande oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani; dal settembre al dicembre 1920 aveva ricoperto l'incarico di ministro delle Finanze della reggenza italiana del Carnaro, a Fiume, presieduta dal vate pescarese Gabriele d'Annunzio. Pantaleoni era morto, nel capoluogo lombardo, il 29 ottobre precedente, quindi proprio a ridosso dell'evento da lui tanto voluto. In Italia il fenomeno della giornata dedicata al risparmio (nella foto, particolare della locandina realizzata dall'artista triestino dalmata Marcello Dudovic, considerato tra i padri fondatori del moderno "cartellonismo" pubblicitario) assumeva, più che nel resto del pianeta, una dimensione ancora più rilevante: per la contingenza politica del fascismo. Tra l'altro Pantaleoni era stato un propugnatore prima del nazionalismo e poi del governo in orbace guidato da Benito Mussolini. Il risparmio, sia nella visione di Pantaleoni, che in quella del governo in camicia nera, veniva proposto come base dell'educazione non solo economica della società. Risparmio da intendere sia sotto forma di accantonamento che di parsimonia nelle spese che di oculatezza nei consumi quotidiani, che, ovviamente, nella salvaguardia dei prodotti di manifattura nazionale: quindi come disciplina fondamentale di tutta la comunità, con chiara inclinazione verso il nucleo familiare, per un uso migliore, sia individuale che sociale, delle sostanze a disposizione.

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