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4 Aprile

Oggi, ma nel 1971, a Riccione, mentre disputava la Temporada romagnola di motociclismo, sul circuito urbano, sulla MV Agusta 350 ufficiale, si verificava, a causa della pioggia incessante, l'incidente mortale ad Angelo Bergamonti, pilota della casa motociclistica di Samarate di Varese, di 32 anni, originario di Gussola, in provincia di Cremona. Perdeva il controllo della 3 cilindri per il bagnato (nella foto, oltre al ritratto dello sfortunato centauro, a sinistra, le immagini, scattate da Carlo Bona, proprio della scivolata fatale, a destra) sul rettifilo che portava alla rotonda del traguardo, durante la chiusura del settimo giro, mentre tentava la rimonta per riprendere il compagno di scuderia Giacomo Agostini, che sfrecciava su una due ruote uguale. Bergamonti finiva sbalzato sul cordolo di destra battendo anche la testa, mentre il suo mezzo parabolava sulle balle di fieno a protezione degli spettatori. La caduta avveniva davanti a 40mila persone. Il malcapitato veniva trasportato prima nell'ospedale cittadino e poi in quello di Bologna, dove moriva in serata. La gara, non annullata nonostante la disgrazia, veniva vinta da Agostini. Quella competizione, che si sarebbe dovuta correre il 28 marzo precedente, ma che era stata posticipata per il maltempo, col triste epilogo spingerà il governo ad emanare il decreto che vieterà tutte le sfide motoristiche organizzate sulle strade e non in pista sul territorio nazionale. La Temporada, che aveva visto la prima edizione nel '45, a Lugo di Romagna, su emulazione della prova sperimentata sulle vie di Tortoreto, in provincia di Teramo, il 4 agosto dello stesso anno, finirà in archivio. Bergamonti, che aveva iniziato a spingere sull'acceleratore a 11 anni, aveva esordito a 18 in rassegne nazionali, aveva trascorso quattro anni, tra il 1960 e il 1964, a lavorare solo come meccanico per compiacere la moglie timorosa di qualche capitombolo, era arrivato nella squadra MV Agusta, come seconda guida accanto al campione e amico "Ago", a fine '70. Nel 1965 era stato campione italiano juniores, nella 175, con la Morini; nel 1967 campione d'italia, nella 250, sempre in sella ad una moto Morini; nel 1967 campione d'italia, di classe 500, con la Paton artigianale; nel 1970 campione tricolore, della 125, con la Aermacchi; nel 1970 aveva vinto il gran premio di Spagna del motomondiale, sia nella cilindrata 350 che nella 500, con la MV Agusta. Il suo decesso verrà rimborsato alla consorte e alle due figlie con 18 milioni di lire perché non aveva una assicurazione in quanto inquadrato solo come meccanico collaudatore del team.

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