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4 dicembre

Oggi, ma nel 1956, a quota 8mila metri d'altezza nello spazio aereo sopra la base di volo dell'Aeronautica militare italiana della frazione Pratica di mare di Pomezia, in provincia di Roma, il tenente colonnello pilota Giovanni Franchini, sul prototipo Sagittario II, infrangeva la barriera del suono in picchiata. Il risultato di Mach 1,15, che arrivava dopo i test realizzati il giorno precedente, veniva omologato dalla torre di controllo dell'Arma azzurra. Poi Franchini farà suo il record del doppio bang anche in volo orizzontale. Per la rischiosa operazione di collaudo Franchini (nella foto mentre constatava che l'onda d'urto supersonica avesse abraso la vernice delle coccarde tricolori poste sul dorso delle ali), già eroe decorato della seconda guerra mondiale, verrà insignito della sua terza medaglia d'argento al valor militare. Anche il monomotore ad ala bassa a freccia, azionato da turbogetto Rolls Royce Derwent IX, in livrea argento, era italiano, costruito nello stabilimento Aerfer di Pomigliano d'Arco, nel Napoletano, su progetto dell'ingegnere Sergio Stefanutti. I finanziamenti per il piano sperimentale, invece, arrivavano dagli Usa tramite l'Iri. Il primo esemplare, MM 560, era stato fatto decollare per la prima volta, il 19 maggio precedente, da Costantino Petrosellini. Il secondo pezzo, MM 561, verrà conservato nel Museo storico dell'Aeronautica di Vigna di valle, a Bracciano, in provincia di Roma. Il 12 maggio 2002, nella frazione Varana del comune di Serramazzoni, in provincia di Modena, dove Franchini era nato nel 1918, verrà inaugurato un monumento in bronzo commemorativo dell'impresa supersonica.