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4 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1974, a Firenze, al Palazzo dei congressi nell'ex villino Strozzi, l’attrice americana Jane Fonda, accompagnata dal secondo marito, Tom Hayden, presenziava al "Festival dei popoli" per promuovere il suo docu-film “Introduction to the enemy”, della durata di 60 minuti, diretto dal regista a stelle e strisce Haskell Wexler, prodotto dalla IPC-Indocina Peace Campaign della Fonda, girato ad Hanoi, capitale del Vietnam, con posizione filo nord-vietnamita, uscito il 15 novembre precedente, destinato a sollevare enorme clamore mediatico a livello internazionale.

La Fonda chiedeva anche al IV governo presieduto dal democristiano Aldo Moro di prendere posizione netta contro la guerra del Vietnam. Il conflitto era iniziato l’1 novembre 1955 e terminerà il 30 novembre 1975, con la vittoria nord vietnamita e della coalizione comunista contro gli States.

Con la caduta di Saigon, il 30 aprile 1975, e del regime sudvietnamita vi sarà l’instaurazione provvisoria della Repubblica del sud del Vietnam e la successiva riunificazione della nazione. Quella fiorentina, con la partecipazione all’appuntamento riservato ai documentari, fondato nel 1959 e presieduto da Tullio Seppilli -già allievo dell’antropologo Ernesto De Martino, poi dal 1966 docente di antropologia culturale all’università della città gigliata- era l’unica tappa nel Belpaese del premio Oscar 1972.

La Fonda lo aveva ricevuto per il lungometraggio “Uno squillo per l’ispettore Klute”, del regista Alan Pakula. Lei era nativa di New York, classe 1937, figlia d’arte di Henry Fonda, con lontane origini genovesi, era già una esponente di spicco del movimento femminista e pacifista. La Fonda (nella foto, proprio ad Hanoi, l’1 luglio 1972, in posa anti Usa, soprannominata “Hanoi Jane”, con l’elmetto accanto alla contraerea nord vietnamita.

Successivamente l’ex Barbarella della omonima pellicola di Roger Vadim, suo primo marito, del 1968, si pentirà di quello scatto iconico) aveva iniziato il suo percorso di testimonial contro i conflitti armati e in favore della non belligeranza insieme al consorte, sposato l’anno prima, attivista per l’integrazione degli afroamericani nonché futuro senatore democratico dello Stato della California dal 1982-al 2000, proprio in occasione della contesa militare in quella porzione di Indocina. Lei aveva già compiuto un viaggio, di due settimane, in Vietnam nel luglio 1972, conquistandosi la fama di traditrice della Patria, ma era stato poi il tour affrontato con Hayden, nella primavera 1974, sia al nord che al sud del Vietnam, ad essere finito nel girato dello storico documentario di protesta.