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4 dicembre

4 Dicembre 2025

Oggi, ma nel 1861, a Torino, il generale Luigi Federico, conte Menabrea, ministro della Marina dell’Italia unita nel primo governo guidato dal “barone di ferro” Bettino Ricasoli, esponente della Destra storica, confermava la tradizione delle armate di mare preunitarie di tributare onori a Santa Barbara di Nicomedia, martire cristiana dell’Anatolia verosimilmente sottoposta al supplizio del fuoco, ma anche all’asportazione del seno e alla decapitazione, il 4 dicembre 306 dopo Cristo, ad Euchaita nel Ponto bizantino, sotto l’imperatore Massimiano, quale protettrice della forza militare navale. Con la previsione, proprio in tale giorno, di celebrazioni sia per il personale di terra che per quello imbarcato. Nel tempo Santa Barbara diverrà ancor più che nel passato (nella foto, particolare, stendardo navale veneziano del 1659, con l’effige di Santa Barbara, munita di spada che però non è arma difensiva bensì il vero strumento con la quale sia stata uccisa, accompagnata dalla miniatura della caratteristica torre a tre finestre emblema del luogo di reclusione nel quale abbia studiato per giungere alla conclusione di rinnegare il politeismo e optare per la conversione al cristianesimo suscitando la vendetta del padre Dioscoro che l’avrebbe denunciata alle autorità romane, con la palma in mano, la corona in testa, vestita di sontuosi abiti sgargianti invece che denudata come da iconografia successiva al Concilio tridentino conclusosi nel 1563, conservato nel museo Correr, di piazza San Marco, nella città lagunare) emblema della capacità di fronteggiare il pericolo letale, soprattutto quello legato ad esplosioni, allo scoppio di polvere da sparo -per questo i depositi di munizioni, soprattutto delle navi, erano e saranno chiamati Santabarbara- e fiamme, con fede, coraggio, serenità anche andando incontro alla morte. Legata alla parabola di Santa Barbara vi sarebbe anche la vicenda dell’origine della fiaba europea di Rapunzel/Raperonzolo pubblicata dai fratelli tedeschi Jacob e Wilhelm Grimm nella raccolta del 1815. Secondo l’antica narrazione il corpo di Barbara di Nicomedia, nata nel 273 dopo Cristo, aveva respinto spontaneamente il fuoco. Diverrà santa di riferimento anche dei Vigili del fuoco. Ma, per estensione, sarà tutrice pure degli artiglieri, degli armaioli, dei cannonieri, dei campanari, dei carpentieri, dei minatori, dei pirotecnici, degli ombrellai, dei tessitori, dei metallurgici e degli architetti. Stando alla ricostruzione di Flaminio Corner, i resti di Santa Barbara erano stati traslati nella città marciana nel 1003, sotto l’amministrazione del doge Pietro Orseolo II.