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4 luglio

Oggi, ma nel 1866, a Vezza d'Oglio, in provincia di Brescia, nella omonima battaglia, le truppe austriache, al comando del maggiore Ulysses von Albertini, discese dal Passo del Tonale, sconfiggevano quelle italiane del quarto reggimento del corpo volontari di Giuseppe Garibaldi, le cosiddette camicie rosse (nella foto, in azione, nel particolare della stampa coeva conservata nel museo bresciano del castello), guidate dal tenente colonnello Giovanni Cadolini, nel contesto della terza guerra d'indipendenza italiana.

Lo scontro decisivo era sostenuto dal primo battaglione dei garibaldini, alla testa del quale era il maggiore Vincenzo Caldesi. tecnicamente la prima azione bellica aveva interessato il Passo dello Stelvio, con l'occupazione di Bormio, avvenuta il 2 luglio precedente nell'ambito dell'operazione Valtellina. L'avanzata austriaca aveva poi assecondato anche il secondo dei grandi passi alpini tra Lombardia italiana e Trentino austriaco, appunto quello del Tonale. Si trattava di mille Gebirgsjäger, i cacciatori di montagna, oltre a una batteria da montagna con quattro pezzi e un plotone di cavalleggeri, sempre al comando di von Albertini. Il 3 luglio gli austriaci erano discesi a valle, attraverso Ponte di legno, Temù e Vione, quindi proseguendo avevano incontrato l'avamposto italiano a Stadolina, frazione di Vione, in alta Valle Camonica, sempre nel bresciano, e poi avevano ripiegato su Vezza, vicino al corso del fiume Oglio.

La vittoria dell'Austria contro i 1750 soldati italici non causava conseguenze particolarmente rilevanti nel prosieguo della guerra, ma la batosta - più morale che reale, dati i 20 morti italiani rispetto ai 5 austriaci - non sarebbe stata dimenticata dal regio esercito che, tra il 1915 ed il 1918, al passo del Tonale, come allo Stelvio, con le truppe alpine, ricorderà l'importanza della lezione appresa: dover tenere testa agli austriaci da posizioni ben difese e per impedire assolutamente al nemico di scendere a valle.