TODAY

4 MARZO

Oggi, ma nel 2012, a Brescia, nel quartiere di San Polo, Mario Albanese, di 34 anni, camionista, in preda a crisi di gelosia, uccideva quattro persone in due appartamenti differenti, ma limitrofi, situati in via Raffaello Sanzio. L’ex moglie Francesca Alleruzzo, di 45 anni, maestra elementare, con la quale comunque aveva mantenuto una frequentazione dopo il divorzio, il nuovo compagno della donna, Vito Macadino, originario di Mazzara del Vallo, di 56 anni, la figliastra Chiara Matalone, che la donna aveva avuto da una precedente relazione, di 19 anni ed il suo fidanzato, Domenico Tortorici, coetaneo. La mattanza, a colpi di pistola, avveniva in parte per strada, per Francesca e Vito, mentre tentavano di scappare, e in casa per Chiara e Domenico. Quindi il pluriomicida (nella foto, particolare, durante una fase dell’iter processuale) originario di Modugno, in provincia di Bari, con precedenti per contrabbando, truffa e piccoli reati contro il patrimonio, veniva fermato da un carabiniere del nucleo radiomobile bresciano, Ivano Gatti, residente nei dintorni. L’esponente della Benemerita riusciva a scongiurare il suicidio del killer, anche perché l’arma, una scacciacani modificata in una calibro 765, detenuta illegalmente, si era inceppata. Il tutto alla presenza delle tre bimbe avute da Francesca, di 5, 7, 10 anni, Silvia, Micaela e Arianna, ed i tre cani. Albanese, che disponeva anche di una mannaia, che verrà ritrovata sotto la macchina della ex consorte, una Mercedes Clk, verrà condannato all’ergastolo, con rito abbreviato, il 10 luglio 2013, più il pagamento di 2 milioni di euro in favore delle 14 parti civili. La pena verrà confermata in appello, il 19 settembre 2014.