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5 AGOSTO

Oggi, ma nel 1974, a Montecarlo, alle 17.45, con il programma musicale “Un peu d'amour... d'amitié... et beaucoup de musique”, ovvero dal francese “Un po' d'amore, d'amicizia e tanta musica”, condotto da Jocelyn Hattab, ritenuto il primo vee-jay europeo, e dalla compagna Sophie Cauvigny (nella foto, particolare, in onda in una delle puntate, insieme ad artisti ospiti in studio), iniziavano le trasmissioni di Tele Monte Carlo, televisione internazionale in lingua italiana nata da una costola dell’emittente ufficiale del principato di Monaco.

Ma era anche, per il Belpaese, la prima volta di una trasmissione radiofonica messa in onda in tv. TMC era stata creata come risposta alle esigenze della comunità italiana monegasca, ma di fatto si posizionerà nell’offerta televisiva come l’alternativa più seguita rispetto alla Rai. Facendo centro anche su fasce di utenza giovanile.

Anche il programma di lancio, che durerà fino al 1980, anticipato dalla collaborazione di Antonio Costantini, in arte “Awana Gana”, e di Liliana Dell’Acqua, era innovativo e permetteva ai musicisti di promuovere i propri dischi davanti ai telespettatori in un periodo storico ad altissima richiesta di contenuti musicali.

TMC iniziava la propria programmazione sul piccolo schermo dopo la sentenza della Corte costituzionale italiana del 10 luglio 1974, numero 225, che aveva sancito la legittimità degli impianti di ripetizione dei segnali televisivi esteri. Dopo l'iniziale fase di rodaggio TMC trasmetterà anche a colori, prima con sistema Secam e poi con Pal, quando la Rai ancora non sarà in grado di garantire tale copertura extra bianco e nero: inizierà a trasmettere ufficialmente a colori solo l’1 febbraio 1977.

Con la slovena TV Koper Capodistria, lanciata il 6 maggio 1971, e l'elevetica TSI 1, cioè il primo canale della Televisione della Svizzera italiana, che aveva debuttato il 18 novembre 1958, TMC rappresentava la vera alternativa al monopolio Rai.

In quanto emittente monegasca, TMC, che chiuderà il 24 giugno 2001 per passare a nuova veste, poteva realizzare trasmissioni in diretta via etere, rispetto ai primi network privati italiani di scala nazionale, ai quali tale possibilità verrà preclusa fino al 1991, perché quella resterà fino ad allora prerogativa del solo servizio televisivo pubblico.