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6 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1885, a Pavia, durante il congresso che vedeva presenti 17 delegati di società di ciclismo del Belpaese, nasceva l’Unione velocipedistica italiana, con sede a Como. Presidente veniva designato Ernesto Nessi e segretario era Edoardo Coopmans de Yoldi.

Lo stemma di quella che poi diverrà la Federciclismo era su base di velluto blu con cuciture dorate e una stella argentata posta al centro. Ma nel 1886, dopo le dimissioni di Nessi e la nomina di Agostino Biglione di Varigi al vertice, dove resisterà fino al 1897, la base operativa verrà spostata a Torino.

Nel 1915 verrà creata la Federazione ciclistica italiana, per contrasti interni di alcuni componenti della Uvi. Ma, dopo una iniziale faida, le due sigle si riconcilieranno al termine del primo conflitto mondiale, unendo le forze per promuovere manifestazioni sia agonistiche che di cicloturismo. La prima società italiana dedita in modo organizzato alle iniziative su due ruote a pedali era stata il Veloce club fiorentino, di Firenze, costituita il 17 febbraio 1870.

L’idea di una rappresentanza nazionale delle realtà locali era venuta in mente al segretario della compagine torinese Gustavo Brignone, il 26 agosto 1884, quando, nella città sabauda, aveva riunito i referenti di 12 società sportive tricolori. Ma poi era trascorso un anno senza che nulla venisse realizzato in concreto, così un ipotetico piano d'azione era stato demandato all’assemblea pavese del 6-7 dicembre 1885.

Nel 1898 inizierà, con la presidenza di Carlo Cavanenghi, la collaborazione col quotidiano milanese "Gazzetta dello spor", diretto da Eugenio Camillo Costamagna ed Eliso Rivera, che porterà all’organizzazione della prima edizione del Giro d’Italia. Gara a tappe che verrà ufficializzata proprio sul giornale, il 24 agosto 1908, spostando l’attenzione dalle preponderanti competizioni su pista -come i mondiali italiani di Roma, del 15 giugno 1902, che vedranno come miglior atleta italiano il genovese Spartaco Pietro Bixio (nella foto, particolare, dall’archivio di Guy Dedieu), classe 1875, medaglia di bronzo nello sprint, primo ciclista azzurro a fare sua una medaglia iridata, partecipante pure alle olimpiadi di Parigi, il 15 settembre 1900, sempre nella stessa specialità, non ancora riconosciuta dal Comitato olimpico internazionale, che morirà nel 1905, a 29 anni, di tubercolosi- a quelle su strada.

La prima corsa rosa si terrà dal 13 al 30 maggio 1909 e sarà vinta da Luigi Ganna, del team Atala. Prima ci saranno prove di un giorno destinate comunque a fare storia: il Giro di Lombardia, disputato il 12 novembre 1905, per volontà di Tullo Morgagni, conquistato da Giovanni Gerbi, il “diavolo rosso” della canzone di Paolo Conte, portacolori della società sportiva Maino; la Milano-Sanremo, del 14 aprile 1907, sempre ideata dal giornalista Morgagni, col transalpino Lucien Petit-Breton, alfiere della Bianchi, come primo a tagliare il traguardo.