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6 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1986, a Colorado Springs, in America, l’italiano Moreno Argentin, di 26 anni, vinceva l’edizione numero 59 dei mondiali di ciclismo su strada, conquistando la maglia iridata, affrontando in 6 ore 32 minuti e 38 secondi i 261,8 chilometri di percorso con la media di 40,7 all’ora (nella foto, particolare, all’arrivo).

L’argento spettava al francese Charly Mottet, che tagliava il traguardo con 1 secondo di distacco dalla medaglia d’oro, il bronzo invece andava ad un altro figlio del Belpaese, Giuseppe Saronni, che chiudeva la sua prova con 9 secondi in più sul cronometro.

Argentin, originario di San Donà di Piave, in forza al gruppo sportivo Bianchi-Sammontana, aveva già fatto suo il terzo posto nel precedente mondiale in linea, disputato a Giavera del Mondello, in provincia di Treviso, l’1 settembre 1985, concludendo dietro a Joop Zoetemelk, dei Paesi bassi, giunto primo, e a Greg LeMond, degli States, arrivato secondo. Nell’edizione successiva, la numero 60, che si terrà il 6 settembre 1987, a Villach, in Austria, Agentin, che era passato professionista nel 1980 esordendo con la squadra Mobili San Giacomo, si piazzerà secondo, portando a casa la medaglia d’argento, arrivando dietro all’irlandese Stephen Roche, oro, e davanti allo spagnolo Juan Fernandez Martin, bronzo.

Nell’albo storico dei campioni del mondo italiani Argentin arrivava a inserire il suo nome e il suo cognome dopo Alfredo Binda, vincitore nel 1927, alla prima edizione del mondiale, nel 1930 e nel 1932; Learco Guerra, nel 1931; Fausto Coppi, nel 1953; Ercole Baldini, nel 1958; Vittorio Adorni, nel 1968; Marino Basso, nel 1972; Felice Gimondi, nel 1973; Francesco Moser, nel 1977; Giuseppe Saronni, nel 1982.

Dopo Argentin sarà la volta di Maurizio Fondriest, campione del mondo nel 1988; di Gianni Bugno, nel 1991 e nel 1992; di Mario Cipollini, nel 2002; di Paolo Bettini, nel 2006 e nel 2007; di Alessandro Ballan, nel 2008.