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7 luglio

Oggi, ma nel 1994, a Djen-Djen, località portuale di Taher, in Algeria, il Gruppo islamico armato, fondato nel '92 e capeggiato da Mansour Meliani detto "Salem", uccideva 7 marittimi italiani a bordo della nave da carico "Lucina" (nella foto), facente capo alla compagnia di navigazione Sagittario di Monte di Procida, in quel di Napoli. Il carico trasportato era della Sem molini sardi sarebbe presumibilmente risultato di Massimo Cellino, di 38 anni, che aveva dato all'imbarcazione lo stesso nome della sorella, di 34, anche lei in azienda con lui, in segno di buon auspicio. Le vittime erano state sgozzate direttamente nelle cuccette durante la notte. Erano: Salvatore Scotto di Perta, detto "Luciano", di 34 anni, di Monte di Procida, comandante; Gerardo Esposito, di 48 anni, anche lui di Monte di Procida, direttore di macchina; Antonio Scotto Lavina, di 49 anni, sempre di Monte di Procida, primo ufficiale; Antonio Schiano di Cola, di 40 anni, di Procida, secondo ufficiale; Domenico Schillaci, di 24 anni, di Porto Empedocle, marinaio; Andrea Maltese, di 38 anni, di Trapani, anche lui marinaio; Gerardo Russo, di 27 anni, di Torre del Greco, mozzo. Erano bloccati in porto da un mese, in attesa di poter sbarcare 1950 tonnellate di semola diretta a Gigel, nel Maghreb, ma erano incappati nella cosiddetta nuova guerra algerina alimentata dal fondamentalismo religioso. Il portacontainer era originariamente diretto al porto di Jijel e non a quello vicino di Djen-Djen, ma era stato dirottato dalle autorità portuali locali per via dei lavori di ammodernamento in corso nel porto di Jijel. Altri due componenti dell'equipaggio erano scampati alla mattanza perché, essendo in licenza, erano scesi a Cagliari, da dove il mercantile era partito. Uno dei sopravvissuti era Gaetano Giacomina, di Oristano, agente segreto G.65 della struttura paramilitare Gladio, a lungo infiltrato come osservatore in Algeria. Amico di Nino Arconte, 007 attivo nel quadrante tunisino, vicino di casa di Giacomina, ex sottufficiale della Marina militare. Morirà, a 52 anni, nell'ospedale di San Felipe, per le feriti riportate nel non chiaro incidente, al largo dell'isola di Fogo, in quel di Capo verde, il 13 maggio 1998. Era stato colpito dal braccio mobile della gru del cargo che comandava, la "Angela". Verrà ritenuto un omicidio. Legata a Giacomina c'era anche la misteriosa scomparsa dell'elicottero della Guardia di finanza "Volpe 132", avvenuto la sera del 2 marzo 1994. Il mercantile "Lucina", prima di levare le ancore verso l'Algeria, si trovava nella rada sarda di Feraxi di Muravera proprio quando era precipitato l'elicottero a bordo del quale si trovavano il maresciallo Gianfranco Deriu e il brigadiere Fabrizio Sedda. L'algerino Draa Chabanne, che in primo grado rimedierà l'ergastolo, verrà condannato a morte, in appello, come esecutore materiale della strage del 7 luglio '94. Sarà l'unico a scontare, di fatto, una condanna.

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