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7 Novembre

Oggi, ma nel 1944, a Bologna, nella zona di Porta delle Lame, veniva combattuta la battaglia tra partigiani ed esponenti della Repubblica sociale italiana che verrà considerata tra le più dure svoltesi in Europa all'interno di una città nell'ambito della fase resistenziale a ridosso del secondo conflitto mondiale. I gappisti erano divisi in due formazioni, una da 230 uomini e l'altra da 75. La prima era comandata da Giovanni Martini, nome di battaglia "Paolo", con Ferruccio Magnani "Giacomo" come commissario politico, la seconda capeggiata da Bruno Gualandi "Aldo", con Lino Michelini "William" quale guida politica. I combattenti della Rsi erano appoggiati dai nazisti. Lo scontro faceva contare 12 vittime tra i Gap e 19 tra i repubblichini. I primi, i "rossi", morti erano: Oddone Baiesi, Oliano Bosi, Nello Casali, Enzo Cesari, Ercole Dalla Valle, Guido Guernelli, John Klemlen, Ettore Magli, Rodolfo Mori, Alfonso Ricchi, Alfonso Tosarelli, Antonio Zucchi. I secondi, i "neri" uccisi: Otello Carnevali, Virgilio Caviali, Luigi Danesi, Fernando Orlandi, Giuseppe Rossi, Adriano Solieri, Silvio Tosi, Achille Venturi, Fernando Villani, Antonio Zucchi, Vittorio Avanzi, Walter Busi, Francesco Gisoti, Giancarlo Mazzetti, Ettore Veronesi, Ilario Gibellato, Duilio Prati, Eliseo Zanasi, Sergio Bettella. Lo scultore Luciano Minguzzi realizzerà il monumento al partigiano e alla partigiana (nella foto) che, nel luogo della mattanza, ricorderà l'evento. Il bronzo per le due statue verrà recuperato fondendo quella equestre di Benito Mussolini, opera di Giuseppe Graziosi, che era alloggiata nello stadio Littoriale, a sua volta forgiata col materiale dei cannoni sottratti agli austriaci nella battaglia di porta Galliera, dell'8 agosto 1848.

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