TODAY

8 febbraio

Oggi, ma nel 1993, a Torrette di Mercogliano, in quel di Avellino, veniva ucciso, sotto casa sua, a 33 anni, da un commando composto da quattro sicari, che non verranno mai identificati, con 14 colpi di arma da fuoco, dei quali 4 sparati alla testa, il sovrintendente capo del corpo di Polizia penitenziaria Pasquale Campanello.

Era in servizio nella casa circondariale di Napoli Poggioreale "Giuseppe Salvia", dove era addetto al padiglione di massima sicurezza "Venezia", nel quale erano reclusi gli affiliati alla Camorra sottoposti al regime detentivo ex 41 bis. Era originario di Avellino, classe 1960. Veniva fatto fuori soprattutto perché era integerrimo e non concedeva favori ai reclusi provenienti dalla criminalità organizzata.

Il giorno della mattanza (nella foto, particolare della notizia data dal quotidiano di Avellino Otto pagine, il giorno successivo), avvenuta alle 18, stava tornando dalla moglie Antonietta Oliva e dai figli Silvia e Armando dopo aver terminato il turno, era appena sceso dall'autobus che aveva preso nel capoluogo campano. Il carcere dove trascorreva le sue giornate era un luogo simbolo, dove gli ospiti protetti dalla camorra facevano scontare ai secondini qualsiasi comportamento di eccessiva rettitudine.

Era il luogo di pena del brano "Don Raffaè" cantato da Fabrizio De André nell'album Le nuvole, del '90, ed era quello intitolato al vicedirettore Salvia, eliminato, il 14 aprile 1981, dalla camorra, sulla tangenziale di Napoli, all'altezza dello svincolo dell'Arenella, semplicemente perché si era permesso di perquisire il boss della Nuova camorra organizzata Raffaele Cutolo al rientro in cella da una delle tante udienze processuali.

Cinque anni dopo la morte, dal ministero dell'Interno Campanello verrà riconosciuto come uno che abbia pagato con la vita per prestare correttamente il proprio lavoro, ai sensi della legge numero 466 del 13 agosto 1980 "Speciali elargizioni a favore di categorie di dipendenti pubblici e di cittadini vittime del dovere o di azioni terroristiche".

Il 10 febbraio 2017 gli verrà dedicata la casa circondariale di Ariano Irpino. E il 20 marzo successivo verrà scoperta la targa di via Pasquale Campanello ad Avellino. Il 15 maggio 2018 verrà insignito della medaglia d'oro al merito civile alla memoria. Il figlio minore, Armando, vestirà la divisa della polizia, pattuglierà le strade sulle volanti, a Latina, per continuare a servire lo Stato come aveva fatto il padre.