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8 maggio

Oggi, ma nel 1796, a Fombio, in provincia di Lodi, 4mila artiglieri francesi, facenti parte dell'armata d'Italia, di Napoleone Bonaparte, comandati da Jeanne Lannes, del 1769, avevano la meglio contro 5mila austiaci, guidati da Anton Lipthay de Kisfalud, classe 1745.

Era considerato il primo scontro (nella foto, particolare del dipinto, La battaglia di Fombio, dell'architetto e vedutista torinese Giuseppe Pietro Bagetti), nell'ambito della campagna d'Italia, fondamentale per impossessarsi della Lombardia, storicamente difesa dall'Austria. I transalpini, sfruttando la meno strategicamente organizzata linea difensiva asburgica, nonostante questi ultimi potessero contare sulla superiorità numerica, costringevano il nemico a ripiegare nella fortezza di Pizzighettone, in provincia di Cremona. Castello medievale, del XIII secolo, appartenuto alla signoria dei Visconti, noto, già in quel 1796, per essere stato, il 24 febbraio 1525, luogo di reclusione del re di Francia Francesco I, dopo la sconfitta, subita dal sovrano da parte degli eserciti imperiali, nella battaglia di Pavia dello stesso giorno. I francesi, invece, quell'8 maggio 1796, riuscivano a raggiungere Codogno, sempre nel Lodigiano, di fatto indirizzando le proprie truppe verso Milano, punto di arrivo della conquista pianificata dal condottiero corso.