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9 Agosto

Oggi, ma nel 1842, partendo da Alagna Valsesia in provincia di Vercelli, don Giovanni Gnifetti (nella foto, con l'alpenstock, il caratteristico bastone dei montanari), parroco dal 1834 dopo essere stato anche cappellano e viceparroco, piantava la sua bandiera rossa di segnalazione sulla Signalkuppe, la cima del segnale appunto, raggiungendo per primo quota 4559 metri d'altezza sul Monte Rosa. Con lui nell'impresa c'erano: il medico Giovanni Giordani, l'architetto Cristoforo Grober e il teologo Giuseppe Farinetti. Oltre ai portatori locali. Il religioso piemontese, nato ad Alagna Valsesia nel 1901, ordinato sacerdote nel 1823 a Novara, che rimarrà in servizio ad Alagna Valsesia fino alla morte nel 1867, aveva tentato la conquista di quella sommità già nel 1834, nel 1836 e nel 1839, ma senza riuscirvi. Aveva iniziato a scalare il massiccio del Rosa nel 1834 facendo registrare alcune prime ascensioni. Dopo il successo, che entrerà nella storia dell'alpinismo europeo ottocentesco, la cima diverrà Punta Gnifetti. Il 18 agosto 1893, a 4554 metri, alla presenza della regina madre Margherita di Savoia, verrà inaugurata la capanna a lei dedicata, il ricovero alpino più alto d'Europa. Nel 1845, Gnifetti racconterà le sue avventure nel libro "Nozioni topografiche del Monte Rosa", pubblicato dall'editore Marzorati di Torino. A Gnifetti verrà intitolata anche la capanna aperta il 15 ottobre 1876, a quota 3647, sopra il comune valdostano di Gressoney La Trinitè, dalla sezione del Club alpino italiano di Varallo.

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