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9 Dicembre

Oggi, ma nel 1994, a Macomer, in provincia di Nuoro, veniva rapito da cinque banditi incappucciati Giuseppe Vinci, di 31 anni, figlio di Lucio, titolare di una importante catena di supermercati in quella zona della Sardegna che dava lavoro a 210 dipendenti. Sposato con Sharon e padre di Marcello di 17 mesi, il giovane Vinci rimarrà nelle mani dei sequestratori fino al 15 ottobre 1995, quando verrà rilasciato a Talana (nella foto, particolare della prima pagina del quotidiano L'Unione Sarda, del 16 ottobre 1995, con il ritratto di Vinci, appena liberato, insieme a moglie e figlio), sempre nel nuorese. Il suo sarà uno dei casi di detenzione forzata più lungo della storia dei reati compiuti dall'Anonima: 310 giorni passati in una cassa lunga un metro e mezzo per due, alta un metro e ottanta. Giuseppe Vinci era stato intercettato dai malviventi, alle 19.30, dopo il lavoro, mentre da Santa Giusta si dirigeva a Macomer per portare i regali di Natale da mettere sotto l'albero. Per bloccarlo era stato utilizzato il non nuovo espediente del finto incidente automobilistico, organizzato, allo svincolo 131 Macomer-Borore, per bloccare la strada e costringerlo a scendere dalla vettura a bordo della quale viaggiava. Il riscatto preteso inizialmente era di 7 miliardi di lire, poi verranno versati 4 miliardi e 250 milioni di lire. Importo che verrà pagato da Lucio Vinci, con le mazzette di banconote infilate in una borsa di cuoio nascosta dentro i sacchi per la lana delle pecore, davanti ai giardini pubblici nel centro di Nuoro. Soldi che in parte erano stati prelevati dagli incassi dei negozi, dato il blocco dei beni di famiglia disposto dalla magistratura. Si trattava di un miliardo e trecento milioni. Altri tre miliardi erano stati ottenuti dal Consorzio di acquisto C3, che aveva liquidato in anticipo i premi di produzione. La restante cifra era stata ottenuta in prestito. Per rimettere in sesto i conti Giuseppe Vinci sarà costretto ad accendere un mutuo, ventennale, fino al 2023, da 4 miliardi e 200 milioni, col Banco di Sardegna. Il 16 ottobre 1995 verranno presi il nipote del bandito Graziano Mesina, Tonino Crissantu, di 25 anni, figlio di Antonia, sorella dell'ergastolano Grazianeddu; Nicola Dettori, di 34; Nicolò Cossu, di 38; Nicola Liberato Succu, di 46; Giovanni Gaddone, di 34; Michelangelo Moni, di 37. Tra i coinvolti, a vario titolo, figurava anche Mauro Menneas, di 24, ucciso il 7 ottobre '95, a Solarussa di Oristano, mentre tentava di rubare un furgone. Giuseppe Vinci racconterà la sua vicenda in prima persona nelle 208 pagine del volume "Il prezzo del riscatto. Storia di una famiglia dal purgatorio all’inferno", scritto insieme al padre Lucio e allo zio Verando, pubblicato nel 2010, da Domus de Janas di Sestu di Cagliari.

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