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9 ottobre

Oggi, ma nel 1982, a Roma, Daniele Masala (nella foto, a Coto de Caza, nella contea di Orange, in California, l'1 agosto '84, esultante per l'oro olimpico a squadre strappato ai giochi di Los Angeles 1984), atleta azzurro in forza alle Fiamme oro, il gruppo sportivo agonistico della Polizia di Stato, vinceva il campionato del mondo di pentathlon moderno, nella categoria individuale. Ovvero dopo aver affrontato le prove previste: scherma, con la spada; nuoto, con i 200 metri stile libero; equitazione, col salto ad ostacoli; corsa, con i 3200 metri di campestre; tiro a segno, con la pistola.

Era il primo italiano a conquistare la medaglia del metallo più pregiato in quella disciplina connotata particolarmente dalla necessità di rimanere concentrati a lungo e di concludere le singole dimostrazioni in successione.

Romano, classe 1955, saliva sul gradino più alto del podio, davanti al russo Anatoly Starostin, secondo classificato, e al francese Joel Bouzou, terzo.

Il pentathlon moderno era stato inventato dal barone Pierre de Coubertin, ritenuto nel 1896 il nobile fondatore dei giochi olimpici della nuova era, ed introdotto nella V edizione a cinque cerchi, quella di Stoccolma, in Svezia, svoltasi dal 5 maggio al 22 luglio 1912.

La dicitura "moderno" stava ad indicare la differenziazione rispetto a quello dell'età antica, propriamente di derivazione militare e riservato dunque ai soldati, dove le cinque prove erano: lo stadion, ovvero una gara di velocità sulla distanza dei 176 metri; il lancio del giavellotto; il getto del disco; il salto in lungo; la lotta greca.

Masala farà suo il titolo mondiale, individuale, anche nel 1986, il 5 agosto, a Montecatini Terme, bissando il risultato capitolino. Porterà a casa pure un secondo oro olimpico, quello individuale, sempre nei giochi di Los Angeles 1984. Dopo il ritiro, dal 1989 al 1992, Masala ricoprirà il prestigioso ruolo di commissario tecnico della nazionale tricolore di pentathlon moderno.