I sogni di via Torre Costiera

portoIl sogno di un porto turistico a Città Sant'Angelo risale all'amministrazione del sindaco Bruno Catena (in carica fino al 2004) ed è stato a lungo il pallino del suo successore, Graziano Gabriele (in carica fino al 2009). Il motivo è che il litorale angolano, accessibile da via Torre Costiera e via delle Tamerici, è da decenni la croce di Città Sant'Angelo: le vicine aree private dell'ex camping rifugio di clandestini e balordi, la vegetazione abbandonata in fiamme con il caldo estivo, l'avanzata del mare pericolosa per le abitazioni. Senza dimenticare i problemi del fiume Saline e del torrente Piomba, tra esondazioni e inquinamento. La creazione di un porto, dunque, come opportunità per riqualificare la zona.

All'arrivo del sindaco Gabriele Florindi il progetto di un project financing per realizzarlo (dunque con capitali privati) era stato messo in un cassetto, cancellato dal programma comunale dei lavori pubblici a partire dal 2011. «Se non ha attirato l'attenzione», spiegò il sindaco Gabriele Florindi al consiglio comunale, «dobbiamo abbandonarlo. Non possiamo lavorare a un libro di sogni». Negli anni l'area è stata candidata ad ospitare anche altri sogni: campi da golf targati Fininvest, il villaggio olimpico dei Giochi del mediterraneo, un acquario sull'esempio di quello a Genova, la nuova sede dell'istituto alberghiero. Tutti sfumati, per varie difficoltà. Prima dell'ultima campagna elettorale, però, dei privati si sono fatti avanti per il porto: gli stessi che avevano contattato l'amministrazione di Lillo Cordoma a Montesilvano, anche in quel caso a ridosso delle elezioni.

E così l'idea di un attracco per le barche è ritornata nel programma dell'amministrazione: «Sarà realizzato uno studio di fattibilità per la realizzazione di un porto turistico a mare» recita il documento della lista Insieme per Crescere. «Nell’ambito di questo progetto abbiamo chiesto ai privati la realizzazione della condotta a mare del depuratore consortile di Montesilvano con l’obiettivo di risanare il fiume Saline». Sono contrari Movimento 5 Stelle (cementificare va sempre di moda, dicono). la Confederazione nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media impresa (l'opera andrebbe ad incrementare il problema erosione), Confesercenti (è un regalo alla speculazione edilizia e non al turismo), le associazioni AlberghiAMO e il consorzio Grandi Alberghi di Montesilvano.

L'utilità di uno scalo nell'area accessibile da via Torre Costiera, in realtà, era stata evidenziata negli anni 2000 direttamente dal comando generale delle capitanerie di porto. Resta da capire però cosa resterà delle idee che l'amministrazione aveva presentato nel 2010: dare una concessione per uno stabilimento balneare, trasformare l'area tra il fiume e il mare in un'area attrezzata per grandi eventi, collegare con una pista ciclabile (nel frattempo realizzata) i campi sportivi previsti grazie ai soldi messi a disposizione dall'impresa Edmondo, che nella zona ha un complesso residenziale. Tra questi un nuovo campo di calcio, in terra e con piccole tribune, attrezzato per incontri fino alla terza categoria, di cui si sono progressivamente perse le tracce. Ora dovrebbero dividersi lo spazio con gli 802 parcheggi previsti (37.247 metri quadrati di superficie) a terra, vicino alla foce.

Per scoprirlo, un'occasione sarà il dibattito pubblico in programma per venerdì 24 aprile 2015, alle ore 18.00 nella sala consiliare del Comune. (p.d.s.)