L'Aquila, quel sottobosco di favori

 

“Bufera sul Comune dell’Aquila” titola questa mattina "il Centro" in relazione a una indagine della polizia su una tangente per un appalto e per il tentativo di truccare un concorso.

 Fermo restando che le accuse devono essere provate in tribunale e che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva , ciò che colpisce è, come al solito, quel sottobosco di aiutini, del fammi  un favore tu che te ne faccio uno io, della pretesa che se vinci un appalto pubblico qualcosa (in questo caso _ secondo l'accusa_ circa 1.000 euro) deve tornare anche nelle mie tasche se no non c’è gusto. E poi quel sentirsi autorizzati a cercare di truccare un concorso  “se no mi tocca studiare” alla faccia magari di chi studia davvero per meritarsi l'incarico. E' una sorta di cerchio magico in cui ci si sente onnipotenti e nel quale compaiono  persone che  da decenni navigano in quel sottobosco dal quale  si sentono protette e tutelate perchè ognuno dei protagonisti  ha qualcosa di cui vergognarsi e quindi è meglio proteggersi a vicenda se no si affonda tutti .  

Al centro di questa vicenda non ci sono personaggi minori del Comune (e sarebbe grave lo stesso)  ma dirigenti ai massimi livelli _ uomini e donne di fiducia degli amministratori _  che proprio nei giorni scorsi sono stati beneficiati con corposi premi di produttività.  Naturalmente tutti cadono dal pero: chi poteva immaginare!. E’ questo il vero problema: nessuno cerca di immaginare …. e prevenire.