TURNO DI NOTTE

La bestia nella giungla che ci spaventa

Diminuiscono i contagiati e i morti a causa del Covid 19, ma non si attenua la paura. Sì, da un paio di settimane siamo tornati a mettere la testa fuori di casa, ma la terra che continuiamo a calpestare è smossa da un sottile tremore e terrore. A spaventarci è l’attesa di una malasorte in agguato in un punto ancora ignoto del sentiero che porta verso il futuro. La seconda ondata dell’epidemia è una minaccia che ci viene ricordata quotidianamente per sollecitarci alla prudenza. Ma il se e il quando di questa possibile ripresa della pandemia restano caselle in bianco.

La irrequietezza che questa attesa alimenta in noi è simile a quella che, ai tempi della scuola, seguiva a un’interrogazione o un esame superati con successo: l’attesa di interrogazioni ed esami successivi avvelenavano la transitoria gioia regalata da quei successi.

In un suo racconto intitolato “La bestia nella giungla” Henry James paragonava a una belva in agguato questa sospensione della vita. Il protagonista di quella novella immola sull’altare di un indecifrabile terrore tutta la vita, rifiutandosi di cedere alla passione e all’amore. È da questo intorpidimento spirituale che dobbiamo, ora, risvegliarci tornando a scommettere su una promessa di felicità: il sale stesso della vita.

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