La notte di Agata

Ci sono notti in cui l'esigenza di scrivere prende il sopravvento. Notti come questa, in cui sai che la tua migliore amica è in un letto di ospedale e tu non puoi fare a meno di pensare a lei. Ma sono tutti pensieri bellissimi, perché lei da oggi è madre.

 

Scorre lenta la prima notte di Agata. Avvolta in una coperta di stelle verdi si affaccia alla vita, mentre io mi soffermo su pensieri che mi colgono impreparata. Una strana euforia, la voglia di prendere le cose per il verso giusto. Per una notte, per questa notte, ingiustizie malattie tormenti e battaglie sembrano non esistere. La piccola Agata le ha cancellate. E' la prima magia che compie, molte ne verranno. Mi piace immaginare che ogni bambino arrivi nel mondo con un pugno di polvere fatata da spargere nell'aria. E l'incantesimo si ripete, giorno dopo giorno, notte dopo notte. Lo ritrovi negli occhi di una mamma e di un papà, nella voce che trema di un nonno, nelle parole di una giornalista disincantata che per una volta suonano dolci. Perché questa notte è tutta per lei. Agata, la bambina che con il suo nome ci ricorda la prima regola per la felicità: sperare in qualcosa di bello, e buono.