Una filastrocca senza rima che ti salva la vita

“Trenta giorni ha novembre, con april, giugno e settembre. Di ventotto ce n'è uno, tutti gli altri ne han trentuno!”. Di allegre filastrocche più o meno utili ce ne sono tante, ma ne conosco una che ti può salvare la vita.

 

Fa così: “A” come asimmetria, “B” come bordi, “C” come colore, “D” come dimensione, “E” come evoluzione, “F” come fastidio. Certo le rime lasciano parecchio a desiderare, ma se fai lo sforzo di tenerla a mente ne capirai subito l'utilità.

L'alfabeto della pelle riguarda i nei, in particolare le nuove formazioni o quelle preesistenti che hanno modificato il proprio aspetto. L'autocontrollo è importante per la prevenzione del melanoma, una forma tumorale cutanea tra le più aggressive, il cui trend di crescita è preoccupante, ma da cui si può guarire completamente se riconosciuto in tempo.

 

E allora impariamo insieme il significato di questo alfabeto che ci indica a quali fattori fare attenzione. “A” come asimmetria: quando un neo è asimmetrico o lo diventa; “B” come bordi: quando i contorni sono irregolari e frastagliati; “C” come colore: quando si nota una variazione del colore originario con la comparsa di sfumature nerastre, grigie, blu o rossastre, oppure quando il colore tende a regredire in una zona del neo. E poi ancora, “D” come dimensione: quando supera i 6 millimetri di diametro; “E” come evoluzione: quando, nell’arco di poche settimane o mesi si verificano modificazioni nella forma, nel colore, nelle dimensioni del neo. E infine, “F” come fastidio: i nei sono solitamente del tutto asintomatici, per questo è necessario porre molta attenzione ad un neo che dà una sensazione di tensione o prurito. Sono tutti campanelli d'allarme che è bene non sottovalutare, rivolgendosi allo specialista.

 

Questo periodo dell'anno è il migliore per sottoporsi ad una visita dermatologica di controllo e mappatura dei nei, prima che la pelle venga sottoposta allo stress dell'esposizione al sole. E se le prime avvisaglie della bella stagione fanno già venire voglia di tintarella (soprattutto a chi sta godendo degli ultimi giorni sulla neve), è meglio controllare prima la situazione dei propri nei. Perché l'eccessiva esposizione al sole e le ustioni aumentano il rischio di sviluppare il melanoma e gli altri tumori della pelle, soprattutto nei soggetti con carnagione chiara e capelli biondi.

 

Esistono a riguardo degli accorgimenti da seguire. Non ustionarsi, non diventare rossi, anche stare a lungo al sole senza scottarsi è deleterio, perché induce altri tipi di tumore come l'epitelioma. No all'esposizione dalle 11 alle 15.30, mai senza un filtro solare alto ogni due ore: da non utilizzare come scusa per stare di più al sole.

 

E' bene stare in guardia anche dall'uso delle lampade a raggi ultravioletti. Un recente studio dimostra che chi si sottopone a lampade Uv sotto i 25 anni aumenta notevolmente il rischio di melanoma. E poi ancora, massima attenzione ai bambini. Non devono assolutamente scottarsi, il rischio più elevato si ha infatti in età preadolescenziale. Dopo i 18 anni, il danno sulla pelle non viene più riparato ma si accumula, e questo provoca l'invecchiamento cutaneo e lo sviluppo dei tumori.

 

Ecco un buon motivo per imparare a memoria l'alfabeto della pelle e per insegnarlo a figli e nipoti. Darai loro un ottimo strumento di autovalutazione per comprendere se una macchia della pelle rappresenta un rischio o solo un vezzo.

 

Twitter: @Melissa_Di_Sano