Via della Liquirizia

Andiamo con ordine, simbolicamente, inizia da via della Liquirizia, a Città Sant'Angelo, nel quartiere a cui Paolo Antonilli ha dedicato uno dei suoi ultimi articoli. Più di sette anni dopo, dei disagi da lui raccontati (abitazioni senza corrente e riscaldamento, strade sconnesse) non c'è traccia, e quella che oggi si chiama via Torre Liquirizia è diventata un'area residenziale tranquilla e silenziosa.

E nei prossimi anni sarà anche il percorso per la nuova scuola elementare di Madonna della Pace. L'incrocio con la strada provinciale 1, peraltro proprio nel punto in cui Comune e Provincia si scambiano la responsabilità della strada, non sembra attualmente il massimo della sicurezza: qualche settimana fa una Fiat Stilo bianca ha travolto un furgoncino Ulisse, fermo al centro della strada proprio per svoltare in via Torre Liquirizia. Ma probabilmente chi era al volante è stato negligente.

All'ingresso, sulla destra, c'è un parco. Di fronte spiccano i tetti in eternit di una struttura privata, che si trova a un livello inferiore rispetto alla strada. Mentre si prosegue si passa accanto a via delle Spezie, una strada al servizio delle villette presenti.

Poco dopo si trova l'area della scuola. Al momento è solo un grande cantiere: doveva essere pronta nel febbraio 2014 ma i lavori, iniziati il 18 settembre 2012, sono ancora in altomare, anche se gli operai procedono spediti. C'è stato infatti un lungo periodo di stop, perché la prima impresa a cui erano stati affidati i lavori è fallita e il soggetto realizzatore (il Consorzio Cooperative Costruzioni Società Cooperativa di Bologna che ha accettato di realizzare il progetto attraverso un leasing in costruendo) ha dovuto sostituirla.

Secondo gli uffici tecnici comunali la nuova scuola elementare sarà ultimata il 15 dicembre. Una scuola moderna e costosa (quasi 5 milioni di euro), negli standard a cui la lunga amministrazione comunale di centro sinistra ha abituato i suoi cittadini: tanto per fare qualche esempio, un impianto di recupero delle acque piovane andrà ad alimentare il sistema di irrigazione, ci sarà uno spazio per le attività teatrali, la scuola produrrà da sé l'energia elettrica di cui ha bisogno. Pierpaolo Di Simone