È morto l'agricoltore travolto dal trattore a Casalincontrada, il figlio ancora in rianimazione

L’uomo emigrato in Germania aveva lavorato per diversi anni alla Walter Tosto, Il giovane rimasto coinvolto nell’incidente è grave

CASALINCONTRADA. E' morto nella notte di ieri al Clinicizzato per i traumi riportati nell’incidente agricolo di cui mercoledì era stato vittima insieme al figlio.

Donato Febbo, 69 anni, non ce l’ha fatta nonostante le cure urgenti cui era stato sottoposto al Clinicizzato. Il magistrato di turno non ha disposto l’autopsia, ma soltanto un’ispezione cadaverica che accelererà la restituzione della salma ai familiari.

I funerali potrebbero tenersi già oggi pomeriggio alla chiesa dei Dodici apostoli di Chieti scalo, di cui Febbo era originario. Rimangono critiche anche se stazionarie le condizioni del figlio Riccardo, 37 anni, che era stato investito dal trattore cingolato piombato addosso ai due a metà di un pendio nella tenuta di famiglia a Colle Petrano, poco distante dalla villa di proprietà dei Febbo. Il giovane è tenuto in coma farmacologico dai medici del policlinico in vista di una serie di interventi chirurgici alle gambe e al bacino.

Quale unico superstite dell’incidente, sarà lui a fornire le informazioni per completare il quadro dei fatti. Nella ricostruzione sono al lavoro i carabinieri della stazione casalese intervenuti sul posto in simultanea con i soccorsi inviati da Chieti. Riccardo racconterà cosa è avvenuto in quei secondi drammatici in cui il mezzo ha travolto padre e figlio dopo essere scivolato senza controllo lungo la discesa.

Il trattore aveva al traino una trinciatrice, il cui peso potrebbe aver innescato l'incidente. Il figlio è stato travolto sotto i cingoli, mentre il padre è stato verosimilmente investito con un forte impatto al torace.

Entrambi erano coscienti all'arrivo del 118, ma le condizioni si sono subito aggravate. Sembra che il trattore fosse stato lasciato in moto mentre i due scendevano più a valle per verificare le condizioni del terreno. La distanza tra il mezzo e le vittime, emerge da una sommaria ricostruzione, era talmente ravvicinata che i due non avrebbero fatto in tempo a scansarsi. La famiglia Febbo si era trasferita a Casalincontrada nel 1994 proveniente da Chieti scalo.

Donato aveva lavorato alla Walter Tosto serbatoi prima di trasferirsi in Germania, dove aveva conosciuto la moglie Marja, di origine slovena. Quindi il ritorno allo scalo e poi l’acquisto della casa di Colle Petrano, scelta dall'ex emigrante perché ideale per l’hobby dell’agricoltura. «Ci lascia un amico, un padre di famiglia esemplare», commenta nel dolore il sindaco, Concetta Di Luzio. «Donato», aggiunge, «si era ben inserito tra noi ed era persona conosciuta per la sua serietà e dedizione ai familiari, e il suo amore per la natura». Febbo lascia anche i figli maggiori Daniela e Alessandro.

Francesco Blasi

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