Abbandono dei rifiuti, i Comuni in campo

21 Settembre 2024

A San Salvo in arrivo 17 isole ecologiche da usare con il codice fiscale. A Vasto denunce e sequestri

VASTO. Diciassette isole ecologiche a San Salvo e l’inasprimento delle sanzioni a Vasto. Due approcci diversi per raggiungere un unico obiettivo: frenare l’abbandono dei rifiuti. Le amministrazioni comunali si attrezzano per far fronte ad un fenomeno che ha assunto dimensioni del tutto ragguardevoli, quello delle discariche abusive disseminate sul territorio. È di questi giorni la notizia del posizionamento di 17 isole ecologiche in diverse aree di San Salvo che potranno essere utilizzate dai cittadini con il solo codice fiscale. «Stiamo investendo sul miglioramento della raccolta differenziata e sulla prevenzione dell'abbandono dei rifiuti su più fronti», afferma la sindaca Emanuela De Nicolis, «oggi dotiamo la città di nuovi strumenti per mantenerla pulita e bella». Le isole rientrano nel progetto più ampio di un investimento di oltre 900 mila euro, che prevede anche la realizzazione di un centro del riuso, per dare nuova vita ad oggetti altrimenti destinati alle discariche.
A Vasto il sindaco Francesco Menna, così come aveva annunciato nei giorni scorsi in conferenza stampa, ha firmato l’ordinanza contro «l’abbandono indiscriminato di rifiuti sul territorio comunale». Il provvedimento è stato pubblicato ieri all’albo pretorio. I trasgressori saranno denunciati all’autorità giudiziaria per la condanna di un’ammenda da 1.000 a 10mila euro, nei casi in cui i rifiuti abbandonati siano trasportati a bordo di un veicolo che potrà essere sequestrato «nei modi e con i limiti previsti dalla normativa vigente». Un ulteriore inasprimento è previsto per i titolari d’impresa o responsabili di enti «che abbandonano o depositano in modo incontrollato i rifiuti, ovvero li immettono nelle acque superficiali o sotterranee». In questi casi si applica l’arresto da tre mesi ad un anno o l’ammenda da 2.600 euro a 26mila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi. Oppure l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 2.600 a 26mila se si tratta di rifiuti pericolosi. Alla “stretta” si è giunti dopo aver constatato che «l’accumulo di rifiuti abbandonati sul territorio sta comportando evidenti implicazioni di carattere igienico-sanitario, oltre a generare serie difficoltà nella gestione del servizio di igiene ambientale, con l’impiego straordinario di mezzi e personale per il continuo recupero di quello che viene illecitamente abbandonato».
Nell’ordinanza sindacale si rimarca che l’abbandono dei rifiuti «sta vanificando i risultati che ad oggi si erano ottenuti in termini di percentuale di differenziata, comportando danni economici all’ente a causa dell’aumento delle tariffe dovute, tarate sulla percentuale di raccolta differenziata». Le attività di controllo sono demandate alla polizia locale e agli ispettori ambientali.
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