Abete nei guai per una denuncia teatina

Il presidente di Bnl imputato di usura ai danni di una ristoratrice assistita dall’associazione Federabruzzo di Villamagna

CHIETI. La Federabruzzo associazione antiusura di Villamagna, piccola realtà nel paese in provincia di Chieti, è riuscita a mettere nei guai per usura i vertici di un degli istituti di credito più importanti d’Italia: la Banca Nazionale del Lavoro. Imputati sono, in «concorso morale e materiale», nientemeno che il presidente del consiglio di amministrazione della banca Luigi Abete, romano di 69 anni, già presidente di Confindustria; Fabio Gallia, 51 anni, di Alessandria, amministratore delegato e Mario Girotti, 71 anni, di Fiume direttore generale della Bnl.

I fatti si riferiscono all’apertura in un credito in conto corrente da parte di una ristoratrice di Civitavecchia, finito con un piano di rientro sulla linea di fido che secondo l’accusa la Banca avrebbe applicato interessi usurari. La commerciante, avendo conosciuto la intensa attività dell’associazione antiusura teatina, peraltro coronata da numerosi risultati positivi, si è rivolta al sodalizio presieduto da Maria Flora Rutolo. Il caso è stato preso in carico dal legale dell’associazione Massimo Dragani, di Chieti, che ha curato tutto l’evolversi dalla denuncia presentata alla procura della repubblica del Tribunale di Civitavecchia. Il pubblico ministero Lorenzo Del Giudice, dopo alcune attività investigative, ha chiesto il rinvio a giudizio per i tre big della Bnl. Secondo l’accusa, la proprietaria del ristorante aveva acceso un conto corrente alla filiale della Bnl di Civitavecchia nel 2004, l’importo nel settembre del 2006 fu portato a 13mila euro, revocato nel giugno del 2006. Nel 2010 fu predisposto un piano di rientro trimestrale dal 2004, fino alla fine del 2012, riportato voce per voce nel capo di imputazione, nel quale veniva superato per ogni trimestre il tasso di soglia di interesse anche del 76,97%.

Secondo la procura laziale i tre si sarebbero resi responsabili: «di aver coordinato l’azione degli uffici competenti alla determinazione di tassi di interesse sulle aperture di credito in conto corrente e sul credito in conto cessione anticipi con scadenza a breve termine e non impedendo, avendone l’obbligo giuridico, la determinazione del tasso di interesse» superiori alla soglia consentita dalla legge.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Civitavecchia Emanuele Di Gregorio, ha fissato l’udienza nella quale si deciderà se mandare i tre imputati a processo, per il 2 aprile 2015.

Si ricorda che Abete, in qualità di legale rappresentante della Bnl, venne rinviato a giudizio dal Gip di Palmi per lo stesso reato. Nel 2007 venne assolto.

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