Acqua, Caramanico: snobbato da Salvi

Il consigliere regionale di Sel: sono stato io a porre le basi per l’incontro in Prefettura

GUARDIAGRELE. «Sono amareggiato per la scorrettezza istituzionale del sindaco, che avrebbe dovuto avvertirmi di un incontro al quale avevo posto le basi come consigliere regionale e che difatti ha sortito come risultato proprio la linea su cui avevo puntato, cioè che l'acqua è una risorsa regionale da ripartire equamente per non lasciare a secco centri come Guardiagrele che non dispongono di efficienti fonti di approvvigionamento».

Franco Caramanico, ex sindaco della cità del ferro battuto e ex assessore regionale oggi all'Emiciclo per Sel, sfoga il suo disappunto contro Sandro Salvi per non essere stato invitato all'inizio della settimana al vertice in Prefettura in cui s'è deciso, con la presa di posizione del commissario dell'Ato idrico unico per l'Abruzzo e direttore regionale di Lavori Pubblici e Protezione civile Pierluigi Caputi, di fornire alla città del ferro battuto e al comprensorio dell'Avello acqua secondo necessità con il prelievo automatico dalle sorgenti del Foro gestite dall'Aca.

«Il vertice a Chieti», rivendica Caramanico, «era stato preparato dalla mia iniziativa con l'ingegner Cesare Garofalo dell'Aca, che prese e poi ha onorato l'impegno di una ricognizione tecnica sulla fattibilità della deviazione di parte della portata dalle sorgenti del Foro, circa 480 litri al secondo, alla stazione di pompaggio annessa al sistema dell'Avello, che invece scende durante l'estate e in altri periodi critici dell'anno a appena un decimo di quella portata. Si trattava insomma», annota il consigliere regionale, «di riequilibrare l'uso della risorsa per garantire al comprensorio dell'Avello un servizio adeguato nelle more dei grandi lavori strutturali che metteranno fine una volta per tutte alla carenza, come l'interconnessione del piccolo acquedotto di Pennapiedimonte alle sorgenti del Verde attraverso le nuove captazioni di Casoli».

Caramanico poi spiega perché tutto s'è inceppato suscitandogli la certezza di una scorrettezza da parte del primo cittadino guardiese.

«Anche Salvi», osserva Franco Caramanico, «aveva avviato un tavolo in Prefettura, motivando l'iniziativa con la necessità di provvedere rapidamente alle necessarie manutenzioni all'Avello. A quel punto io, dopo aver concordato con Pierluigi Caputi il passaggio successivo davanti al prefetto, misi al corrente della questione il primo cittadino Sandro Salvi secondo una prassi istituzionale consolidata, rimettendogli la richiesta di essere avvisato della convocazione del vertice con Caputi, la Sasi e l'Aca. Ma poi ho appreso soltanto dalla stampa che l'incontro in prefettura c'era già stato e con quali esiti».

Francesco Blasi

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