Acqua, il black-out idrico sale a 14 ore a Guardiagrele 

Ma la Sasi torna sui suoi passi e riapre lo sportello, il sindaco Salvi: è necessario ampliare le vecchie cisterne

GUARDIAGRELE. Il black-out idrico sale a 14 ore al giorno, ma gli uffici della Sasi spa riapriranno, anche se soltanto un giorno alla settimana anziché due come avvenuto fino a metà luglio. Il gestore pubblico del ciclo idrico integrato ha fatto marcia indietro dopo le pressioni dell'amministrazione comunale, che aveva raccolto decine di messaggi di protesta degli utenti che all'inizio della settimana si erano recati alla sede in contrada Grotte per trovarla chiusa senza preavviso.

«Abbiamo tamponato quello che sarebbe divenuto un disservizio imperdonabile dato anche il vasto bacino di centri che fanno capo a Guardiagrele per le pratiche amministrative sull'acqua», spiega il sindaco Sandro Salvi. Volture, nuovi allacci, rettifiche alle fatture e segnalazioni di avarie potranno essere concordati allo sportello guardiese, allontanando così lo spettro di fastidiose trasfertte agli uffici Sasi di Ortona, dove la spa aveva in un primo momento accorpato gli uffici. «Ma non ci fermiamo qui», annuncia poi il sindaco, «visto che la fornitura dell'acqua disponibile può essere ottimizzata evitando per esempio le disparità di pressione e di arco di tempo di erogazione nella giornata tra diverse zone del territorio comunale».

La Sasi ha consolidato il suo disservizio dalle 16 alle 6 del giorno successivo, gli orari previsti per il distacco e il riattacco dei serbatoi alla rete. Dieci ore di acqua soltanto nominali, dal momento che in molte zone il distacco arriva puntualmente già alle 14 del pomeriggio e l'acqua riprende il posto dell'aria negli impianti soltanto dopo le 7,30 della mattina. E attività turistiche che lamentano il razionamento e la perdita di clienti, anche potenziali. «Al disservizio pubblico, fortunatamente», osserva Salvi, «in molti hanno posto rimedio installando elettropompe e serbatoi capienti, limitando in qualche modo il danno anche all'immagine». Secondo alcuni, ma la Sasi non lo conferma, le perdite delle condutture di trasporto dalle stazione di pompaggio di Bocca di Valle alle utenze ammonterebbe ormai al 50 per cento dell'acqua immessa per via delle crepe indotte alla tubazioni dai distacchi giornalieri. «Non sarebbe la soluzione a tutti i problemi», annota il sindaco, «ma l'ampliamento delle cisterne, mai realizzato qui a memoria d'uomo, consentirebbe non soltanto di aumentare la quantità di acqua disponibile dopo ogni ricarica notturna, ma fornirebbe anche quelle pressioni oggi non ottenibili, e che invece consentirebbero di riempire per intero i serbatoi condominiali e annessi a case singole. La morsa dei distacchi, così, si allevierebbe su centinaia di famiglie che oggi, residenti appena a valle delle cisterne, si vedono rifornite di acqua per ultime e con le limitazioni dovute alla scarsa pressione prima dello svuotamento». La Sasi intanto dà per risolti i problemi a San Clemente, l'abitato tra Bocca di Valle e Sciorilli che rimase senza acqua 24 ore su 24 dalla scorsa settimana. Anche nella stessa Sciorilli l'acqua sarebbbe tornata. O almeno così il gestore ha assicurato al Comune.

Francesco Blasi

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