Acqua, un’altra giornata campale: arrivano le cisterne in 4 contrade

Ieri nuovi disagi dovuti alle riparazioni causate da rotture proprio per le continue chiusure e riaperture Il sindaco: dal Comune pronti i contenitori da 5mila litri a Marcianese, Re di Coppe, Serre e Sant’Onofrio
LANCIANO. Caos e disorganizzazione: non ci sono altri parole per descrivere quanto sta accadendo nella gestione del servizio idrico in 87 comuni della provincia di Chieti e che sta gettando nella esasperazione i cittadini. Alle difficoltà di governare un'emergenza idrica dovuta sì, come più volte spiegato dal presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, alla carenza di acqua nelle sorgenti, si aggiungono una rete colabrodo che in tanti anni non è stata rifatta e l'incapacità di gestire le informazioni sulla crisi, con avvisi che possano portare i cittadini a cercare di tamponare un’emergenza che pare senza fine. Altra giornata campale quella di ieri: neanche il tempo di un caffè alla riapertura dell'acqua, che arriva la chiusura per riparazione urgente della condotta - che era stata riparata anche il giorno prima -. L'acqua doveva tornare alle 14, invece è arrivato l’avviso di una nuova chiusura per manutenzione che sarebbe stata ultimata alle 17, quando l’acqua viene tolta: da qui la rabbia dei cittadini soprattutto delle contrade senza acqua da giorni.
«Ci prendono in giro perché gli avvisi continuano a non arrivare o ad essere in ritardo», sbottano alcuni residenti di contrada Serre, «inoltre parlano sempre di rotture improvvise: sono vere? Abbiamo bambini e anziani da accudire, non riusciamo nemmeno più con l'autoclave a stare dietro a queste chiusure che creano problemi agli elettrodomestici e alle reti». E la domanda se queste continue aperture e chiusure possono danneggiare le reti il Centro l'ha fatta a Pio D'Ippolito, direttore dell'area tecnica Sasi nei giorni scorsi, che ha risposto «che il “colpo di ariete” che c’è con chiusure e aperture può creare danni alle condutture più vecchie, ma che non si può fare altrimenti». Quindi chiusure, riparazioni e attesa della neve è la ricetta per uscire dall’emergenza? «Da parte del Comune ci siamo attivati da tempo», interviene il sindaco Filippo Paolini, «mettendo da parte le polemiche e capendo che c'è un problema davvero enorme alle sorgenti. Ieri abbiamo affittato 4 cisterne fisse da 5.000 litri sistemate nei punti più critici delle contrade: nel centro di Protezione civile di Marcianese, nel centro di Protezione civile di Re di Coppe, al circolo ricreativo di Serre e nel piazzale adiacente la tabaccheria Colanero in contrada Sant’Onofrio. E abbiamo anche affrontato il problema del rientro a scuola perché molte non hanno l’autoclave; una spesa che dobbiamo fare altrimenti il nuovo anno procederà con le ordinanze di chiusura per questioni igieniche». Problemi igienici che, tra le altre cose, lamentano i cittadini che anche quando hanno l’acqua non la possono bere perché sporca. «Adesso basta davvero», chiudono i residenti di contrada Camicie, «non possiamo pagare bollette costose per un servizio che non abbiamo. Reti e serbatoi andavano adeguati: sono 30 anni che c'è il problema e non si è affrontato».