Acquedotto, debiti azzerati

La Sasi chiude i conti 2008 con 800mila euro di utili.

LANCIANO. La gestione degli acquedotti può dunque rivelarsi un esercizio utile alla collettività. Specie se si usano i contatori e si fattura regolarmente il consumo registrato. Lo ha sperimentato la Sasi, che infatti ha riportato in attivo di 800mila euro i suoi conti.
Il consiglio di amministrazione della società acquedottistica dell’area frentana ha approvato nei giorni scorsi il bilancio consuntivo 2008, che ha registrato un utile d’esercizio di 837mila euro, al netto delle imposte. Il 16 novembre il presidente della società Gaetano Pedullà, porterà il bilancio all’attenzione dell’assemblea dei sindaci dei comuni consorziati.

Il risultato ottenuto, spiega il presidente in una nota di commento al rendiconto, consentirà di ripianare la perdita dell’esercizio 2007, che ammontava a 854mila euro, e che sarà interamente coperta attingendo anche 50mila euro dal fondo di riserva. La differenza tra i due importi - 40mila euro - è stata invece destinata alla riserva legale. Sul fronte ricavi, nel 2008 il valore della produzione è passato a 20 milioni e 700mila euro a fronte dei 18 milioni e 400mila euro del 2007. Il volume di fatturato aggiunge la n ota della Sasi «è stato raggiunto grazie al miglioramento del servizio di lettura dei contatori, che ha permesso un puntuale e fedele accertamento dei consumi, e con efficaci misure contro gli allacci abusivi, che hanno portato alla scoperta di numerose utenze irregolari».

La Sasi, che ha circa 157 mila utenze sul territorio provinciale di competenza, ha inoltre sostituito 1.650 contatori risultati guasti o malfunzionanti. Per quanto riguarda i costi di gestione, sono aumentati di 500mila euro quelli per il personale, attestatosi a 4 milioni e 700mila euro, mentre la spesa per l’energia elettrica è stata di 3 milioni di euro, circa mezzo milione più dell’anno precedente. Altra significativa voce di spesa che compare nel rendiconto Sasi, gli 874mila euro pagati all’Aca - società gestore del ciclo idrico integrato nel Pescarese - per le forniture di acqua potabile ai Comuni a Nord del territorio frentano.

«Siamo soddisfatti - commenta il presidente Pedullà - perchè questo risultato testimonia una gestione sana ed efficiente. Premiate le scelte di recuperare somme da letture non eseguite e adottare controlli più incisivi sugli abusivi». L’utile, conclude la nota Sasi, è stato raggiunto senza fatturare i consumi riferibili a Comuni e altri edifici pubblici, che hanno continuato a non pagare le forniture idriche. Un exploit rilevante, vedi caso comunicato mentre la Regione rilancia l’ente unico.