Addio a Tenaglia, maestro per generazioni di avvocati 

Si è spento a 89 anni. È stato assessore regionale Dc. Il ricordo di legali e politici Camera ardente al centro polivalente di Orsogna, il sindaco: era un’istituzione

ORSOGNA . È morto cinque mesi dopo l’amata moglie Rosa, scomparsa a maggio scorso. Domenico Teodoro Tenaglia, per tutti Mimì, è venuto a mancare ieri all’età di 89 anni, a seguito dei postumi di una caduta avvenuta accidentalmente in chiesa. Era stato consigliere e assessore provinciale e regionale della Dc, oltre che un avvocato di grande prestigio. Con lui scompare un pezzo della storia della politica regionale che ha contribuito allo sviluppo dell’Abruzzo. Tenaglia era legatissimo alla sua Orsogna, per cui si era speso molto sia come professionista che come rappresentante politico. E oggi la cittadina si stringe nel lutto intorno alla famiglia: dalla sorella, suor Chiara, ai tre figli che, nel solco del padre, sono diventati avvocati e magistrati. In particolare Lanfranco è stato eletto parlamentare del Pd e attualmente è presidente del tribunale di Pordenone, mentre Pierluigi e Arabella hanno portato avanti lo studio di famiglia. Pierluigi Tenaglia è stato inoltre per anni presidente dell’Ordine degli avvocati di Chieti.
Nel profondo dolore per la perdita del padre, Pierluigi Tenaglia ha detto di poter trarre comunque conforto dalla «serenità con cui nel corso degli anni ci ha saputo dare insegnamenti ed essere guida ed esempio non solo per noi figli ma anche per generazioni di avvocati». L’amico e collega Cristiano Sicari ha ricordato «il grande acume dell’esponente di spicco della politica abruzzese. Ricordo il suo umorismo sottile e profondo e ricordo quando ospitava noi amici dei figli nella sua casa di Orsogna. Per noi è stato un punto di riferimento, un decano dell’avvocatura, uno di quegli avvocati che hanno tutelato la nostra crescita professionale». Fino all’ultimo Mimì Tenaglia è rimasto iscritto all’Ordine degli avvocati e una decina d’anni fa è stato insignito della “toga d’oro” (riconoscimento per gli avvocati con 40 anni di carriera). «Abbiamo perso, purtroppo, un insigne rappresentante del nostro foro», ha detto il presidente dell’Ordine teatino Goffredo Tatozzi, «un avvocato che ha portato nello svolgimento dell’attività forense contributi di professionalità elevati e grandi doti di dirittura morale. Ha arricchito la nostra generazione insegnando che l’equilibrio, la signorilità e la professionalità sono virtù che contraddistinguono il vero avvocato».
Il sindaco di Orsogna, Ernesto Salerni, ha voluto una camera ardente pubblica per il concittadino. Ha messo a disposizione il centro polivalente, firmando un’ordinanza per assicurare che la veglia funebre potesse svolgersi nel pieno rispetto delle norme anti Covid: «È stato per me un orgoglio poter organizzare la veglia in una struttura comunale», ha detto, «utilizzando proprio quel centro polivalente che lo stesso avvocato ha reso possibile realizzare. Per Orsogna l’avvocato è stato un’istituzione. Si è impegnato a fondo per il nostro territorio, sia dal punto di vista professionale che politico. Ricordo quando patrocinava cause anche per persone che non avevano la possibilità di onorare la parcella».
«Ad Orsogna lascia un grande vuoto», aggiunge il consigliere regionale Fabrizio Montepara, ex sindaco della cittadina, «per me è stato un punto di riferimento umano e politico. Come amministratore è riuscito a portare molti finanziamenti non solo a Orsogna ma per tutto il territorio, con un occhio particolare ai piccoli Comuni». I funerali si svolgono oggi alle 15, nella chiesa parrocchiale.