La caserma dei carabinieri di San Salvo

SAN SALVO

Antimafia, due carabinieri ai domiciliari e 4 indagati

L'accesso abusivo al sistema informatico telematico delle forze di polizia ha fatto scattare l'iniziativa della Dda dell'Aquila

SAN SALVO. Due carabinieri della stazione di San Salvo (Chieti) sono ai domiciliari da questo pomeriggio in seguito a una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) dell'Aquila, quattro sono gli indagati, tra questi c'è anche un'avvocatessa. La conferma arriva da ambienti giudiziari. L'inchiesta nasce in provincia di Chieti, poi viene traferita all'Aquila. I nomi dei due militari arrestati e delle quattro persone indagate figurano, a vario titolo, nell'ordinanza di misura cautelare firmata dal giudice delle indagini preliminari (gip), Guendalina Buccella, del Tribunale de L'Aquila. L'inchiesta è incentrata sulla condotta dei due carabinieri, indagati per reati vari quali peculato in concorso tra loro, rivelazione del segreto istruttorio, detenzione illegale di munizioni e accesso abusivo del sistema informatico telematico. Quest'ultimo reato, per competenza, ha fatto intervenire la Dda aquilana. Dall'ordinanza si apprende che a uno dei due militari viene contestato il fatto di aver ricevuto e trattenuto delle banconote false da utilizzare come «provino» nell'ambito di un'indagine nei confronti di un pregiudicato del luogo e al suo collega di aver utilizzato il sistema informatico investigativo delle forze di polizia, su richiesta di due amici, per controllare la targa di una vettura e per l'accesso alla banca dati. Il sostituto procuratore Roberta D'Avolio contesta inoltre che uno dei due avrebbe rivelato a un professionista il contenuto di alcune intercettazioni relative a un procedimento penale in corso alla procura della repubblica di Vasto oltre a detenere illegalmente munizioni da guerra occultate nelle pertinenze della propria abitazione. I due militari sono difesi dagli avvocati Alessandro Orlando e Fiorenzo Cieri del foro di Vasto.