Il punto dell’incidente avvenuto a novembre 2017 sulla Pescarese tra la Mercedes classe A e un’Ape

ARIELLI

Anziano morto nello schianto: oltre mezzo milione di euro alla famiglia

Quattro anni fa l’incidente: 79enne fa inversione e viene travolto da un’auto. Ai parenti sono stati riconosciuti i ristori nonostante la manovra scorretta effettuata dalla vittima

ARIELLI. Morì tre giorni dopo lo schianto con l’Ape avvenuto sulla “Pescarese”, la strada su cui Nicola Spada, 79 anni, stava effettuando un’inversione ad U quando venne travolto da un’auto. Ora per i familiari della vittima è stato disposto un risarcimento di oltre mezzo milione di euro comprensivo di spese legali. A più di quattro anni da quella tragedia avvenuta nel novembre 2017, la vicenda è stata definita con una transazione attraverso cui le parti (parenti della vittima da una parte ed assicurazione della conducente dall’altra) hanno definito il procedimento civile intentato al tribunale di Ortona.

La dinamica dello scontro vide l’anziano operare un’inversione ad U su un lungo rettilineo. La conducente dell’altra autovettura impattò il motocarro e il 79enne venne catapultato fuori dall’abitacolo. La donna fu indagata per omicidio stradale. La procura di Chieti chiese due volte l’archiviazione, a cui seguirono le opposizioni dell’avvocato Mario Marini Misterioso, difensore dei parenti della vittima. Ne scaturì l’ordine di imputazione coatta formulato dal gip Luca De Ninis. Si è così arrivati allo scorso 20 ottobre, quando si è tenuta l’udienza del rito abbreviato, con condanna dell’imputata ad 8 mesi di reclusione, con pena sospesa, e patente ritirata per sei mesi.

La condanna del giudice Andrea Di Berardino è stata emessa nonostante anche in sede di procedimento penale il pm insistesse per l’archiviazione. In definitiva, anche in presenza di una manovra di guida scorretta da parte della vittima, è stato rilevato un concorso di colpa dell’imputata perché l’impatto si è rilevato essere avvenuto a circa 65 all’ora su un tratto stradale in cui vige il limite di 50. L’inaspettato esito del procedimento penale di primo grado ha favorito la transazione tra i parenti della vittima e l’assicurazione della conducente. L’offerta di oltre mezzo milione di euro ha dunque posto fine alla vicenda civile intentata dai parenti del 79enne deceduto.

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