«Ari, scuola elementare da chiudere»

Il funzionario: per fortuna al momento del cedimento non c'erano alunni

ARI. Il capo dell'ufficio tecnico del Comune il 31 luglio aveva scritto che la scuola Alessandrini, dopo il crollo del solaio di una classe, doveva essere chiusa. La scuola ha riaperto martedì. Ora il caso è in procura. La minoranza ha prodotto il verbale dell'ufficio tecnico corredato di foto.

«Il distaccamento della parte inferiore del solaio di sottotetto (intonaco e laterizio), con conseguente cedimento della controsoffittatura, ha investito, con considerevoli masse di materiale, alcuni banchi posti nell'aula, per fortuna non frequentati al momento del cedimento, da alunni corpo insegnante». A scrivere, il 31 luglio scorso, è il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Ari, dopo il sopralluogo nella classe interessata al grave cedimento.

Più si va avanti e meglio si chiarisce il mistero della scuola primaria del «paese della memoria e della legalità», che era stata definita dalla amministrazione del sindaco Elena Di Biase con aggettivi superlativi in quanto a bellezza e sicurezza. Un cedimento ritenuto «grave», come si legge dallo stesso verbale di sopralluogo dell'ufficio tecnico, rimasto nelle segrete stanze del sindaco e del suo vice per oltre un mese. L'opposizione del gruppo Ari Futura, coordinato dal capogruppo Marcello Salerno, del crollo è venuta a conoscenza solo per caso, il 3 settembre.

Avvenimento minimizzato sia dal sindaco sia dall'assessore competente che hanno parlato di cedimento di pezzi di intonaco. Intanto la classe interessata a un crollo ben più consistente, è rimasta chiusa senza che nessuno potesse entrarci per comprendere direttamente quale fosse la portata del crollo. Il 6 settembre l'opposizione chiede gli atti, ma l'amministratore glieli nega. I documenti, alla fine, vengono consegnati alla minoranza solo dopo l'ennesimo sollecito e gli articoli su queste colonne, il 13 settembre. L'amministrazione giustifica il precedente rifiuto giocando sui termini, «la minoranza aveva chiesto la relazione tecnica invece si trattava di un verbale di sopralluogo». Ottenuti i documenti, il 14, giorno in cui la scuola comunque riapre regolarmente, i consiglieri di Ari futura che avevano già denunciato il fatto ai carabinieri di Villamagna una settimana prima, questa volta vanno direttamente in procura, e consegnano gli atti alla sostituto procuratore Lucia Anna Campo. L'esposto comprende il verbale dell'ufficio tecnico e fotografie del crollo molto eloquenti.

«L'aula posta al primo piano del complesso scolastico Alessandrini risulta, nella parte di fondo, verso il lato vicino alla finestra prospiciente il Comune, affetta da cedimento di una parte di intonaco-laterizio del solaio di sottotetto e sottostante controsoffittatura costituita da pannelli in fibra, montati su supporto in profilati metallici», scrive il capo dell'ufficio tecnico. La scuola è stata aperta nonostante il responsabile dell'ufficio tecnico avesse scritto: «La gravità dell'accaduto comporta la necessità di una puntuale verifica di idoneità di tutti i solai dove sono fissate le controsoffittature, al fine di accertarsi sulla reale affidabilità e sicurezza delle strutture portanti orizzontali e sul nesso causa-effetto del fenomeno verificatosi. Per quanto sopra esposto», conclude il tecnico, «e riferito, si propone la immediata chiusura della scuola primaria Alessandrini per consentire le opportune verifiche strutturali».

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