Assalto al portavalori, arrestato il quinto componente della banda

Vasto, a dicembre scorso avevano messo a segno un colpo da 600mila euro con i kalashnikov sull’A14

È stato il dna isolato su un paio di guanti e su un passamontagna, da parte dei carabinieri del Ris di Roma, a consentire di individuare il quinto uomo della rapina al portavalori della società 'Aquilà di Ortona compiuta lo scorso 14 dicembre tra i caselli di Vasto Nord e Vasto Sud dell'A14. L'uomo, Matteo Morra, 36 anni, è stato fermato dai carabinieri della Compagnia di Vasto a Cerignola (Foggia), su provvedimento cautelare della Procura di Vasto. Il fermo, nella sua ditta di autodemolizioni, è giunto dopo sei giorni di osservazione e pedinamenti di alcuni famigliari: ora è rinchiuso nel carcere di Foggia. Passamontagna e guanti in pelle esaminati dal Ris erano stati trovati in un furgone abbandonato lungo la fondovalle Trigno. Le indagini hanno permesso di recuperare 270mila euro, oltre che sequestrare armi da guerra e proiettili. Gli altri presunti responsabili, già arrestati nei mesi scorsi, sono Vincenzo Costantino, Simone Di Gregorio, Cono Surace e Antonio Patruno. Durante le indagini era stato eseguito un altro arresto, ma per reati differenti. Morra, infatti, deve rispondere di concorso in tentato omicidio aggravato, rapina, detenzione e porto abusivo di armi da guerra, oltre che di ricettazione e incendio doloso. Il colpo fruttò al commando armato almeno 500 mila euro in contanti.

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