Asse attrezzato, da maggio si paga il pedaggio

Il Senato boccia l'emendamento Pd. Legnini: una tassa ingiusta

PESCARA. La festa dei lavoratori porta il primo tagliando a pagamento sull'Asse attrezzato. È di ieri la notizia che il Senato ha bocciato l'emendamento del Partito Democratico abruzzese al decreto «Milleproroghe», volto a escludere il raccordo stradale Chieti-Pescara dal nuovo giro di vite che a breve scatterà sulle autostrade nazionali.

Mentre il centrosinistra contesta il voto contrario arrivato dai senatori del Popolo della Libertà, accusati di «macchiarsi di una gravissima responsabilità» poiché da maggio arriverà «la tassa più pesante degli ultimi vent'anni», il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa (Pdl), da sempre in prima linea nella battaglia contro la nuova tassa, si dice pronto a «chiamare alle armi tutti i sindaci di Chieti e Pescara, i cittadini e le associazioni di categoria».

«Avevamo proposto una soluzione tecnicamente ineccepibile», si rammarica il senatore del Pd Giovanni Legnini, commentando la bocciatura dell'emendamento proposto in Senato dal Pd, «il nostro Asse attrezzato è una strada di servizio interno all'area Chieti-Pescara, con una dimensione puramente metropolitana e al servizio dei pendolari, dunque poteva e doveva essere escluso da un pedaggio assurdo». La norma presentata dall'opposizione mirava a escludere dal decreto le strade che hanno una funzione urbana con caratteristiche pendolari.

«Nonostante i nostri appelli», si scalda il senatore, «all'unità di azione per tutelare l'Abruzzo, i senatori del Pdl hanno scelto di tassare i cittadini». Legnini non si dà per vinto e annuncia di continuare la protesta dentro e fuori dalle aule parlamentari, al punto che «a maggio in Abruzzo si può assistere a vere e proprie mobilitazioni di massa».

Il pedaggio sull'Asse attrezzato, riservato a chi percorre le autostrade regionali, diventerà effettivo dal primo maggio prossimo. Si dovrà pagare ai caselli di uscita dell'A-25, in modo da dispensare i pendolari che quotidianamente percorrono una porzione ridotta del raccordo. La tariffa è di un euro per le auto e 2 euro per i mezzi pesanti, camion e pullman.

Ambasciatore del malcontento della classe dirigente pescarese e teatina è il presidente della Provincia del capoluogo adriatico Guerino Testa: «Mi riservo di vedere che cos'altro si possa fare per cercare di abolire il nuovo pedaggio, innanzitutto emerge la necessità di sbloccare quelle agevolazioni fiscali e quelle risorse che erano state annunciate giorni addietro dal ministro Altero Matteoli e rivolte ai residenti dei Comuni su cui insiste il raccordo Chieti-Pescara». Quanto alla votazione favorevole al pedaggio sull'Asse attrezzato Chieti-Pescara espressa dai senatori del suo partito, Testa prova a smorzare i toni: «Non essendoci la copertura finanziaria siamo costretti a subire questa decisione e a doverla cavalcare. Purtroppo quando un governo deve fare cassa per motivi di bilancio è costretto anche a prendere decisioni impopolari. Fare opposizione in questa particolare congiuntura storica è fin troppo semplice».

Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia (Pdl) ci va con i piedi di piombo: «Aspettiamo il passaggio della normativa alla Camera dei deputati e vediamo che cosa succede. Sono d'accordo», conclude il primo cittadino, «con la battaglia annunciata da Testa che dovrebbe coinvolgere tutti i parlamentari abruzzesi affinché riescano a trovare una soluzione adatta».

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