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Atessa, donna ubriaca tira calci e pugni ai carabinieri

Atessa, in preda all’alcol si scaglia contro i militari chiamati dal padrone di casa: arrestata, il processo tra un mese

ATESSA. Fuori di sé e ubriaca, alla vista dei carabinieri si scaglia contro di loro colpendoli con calci, schiaffi e pugni. I tre militari riescono a bloccarla e ad arrestarla, ma dopo finiscono in ospedale con prognosi tra 7 e 15 giorni. Le donne non si toccano neanche con un fiore e i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Atessa hanno rispettato il detto, anche se Heike Senese Konzog, 52 anni, di origini tedesche ma da anni residente ad Atessa, li ha minacciati e presi a calci e pugni causando loro lesioni.

Il fatto è avvenuto sabato sera. La donna si trova in casa di F.I. per svolgere dei lavori di pulizia ed è ubriaca. Il padrone di casa, temendo per la sua incolumità visto che la donna è molto agitata e non vuole allontanarsi da casa sua, chiama il 112. I militari arrivano immediatamente. Constatata la situazione cercano di calmare la donna, di farla ragionare. La rassicurano, anche se far ragionare una persona ubriaca è assai difficile. Per tutta risposta, infatti, ricevono parolacce, minacce e una serie violenta di calci e pugni.

I carabinieri subiscono nel tentativo di bloccare la 52enne, alta e piuttosto magra, senza cagionarle alcun danno, ma ci rimettono. Il brigadiere viene colpito con un violento calcio alle parti intime e riporta lesioni giudicate guaribili in 15 giorni; i due appuntati, anche loro colpiti da calci e pugni, riportano il primo una lesione al primo dito della mano sinistra, il secondo anche una contusione temporo-parietale destra. Per entrambi la prognosi è di sette giorni. Botte condite da minacce e frasi ingiuriose: «Vi ammazzo, se vi incontro senza uniforme vi spaccherò la faccia, vi faccio la pelle», affermazioni alle quali seguono parolacce. Da qui l’arresto con l'accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni.

La donna, non nuova a questi comportamenti visto che è stata arrestata per un fatto analogo nel 2014, è stata giudicata con rito direttissimo ieri nel tribunale di Lanciano. Il giudice Andrea Belli ha convalidato l’arresto e imposto alla donna l’obbligo di dimora. Il difensore dell’arrestata, l’avvocato Tito Antonini, ha chiesto i termini a difesa: il giudice ha fissato il processo al 19 aprile prossimo.

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